Renzi: «Se nel Pd fanno come Corbyn allora ci aprono un’autostrada»

di Maria Teresa Meli

Renzi: «Se nel Pd fanno come Corbyn allora ci aprono un'autostrada»

Senatore Matteo Renzi, secondo lei come si sta muovendo il governo in Libia ?

«La situazione libica è drammatica, non solo preoccupante. Il governo italiano non sta raccogliendo successi, uso un eufemismo, ma il problema è più ampio. Dobbiamo prendere atto che gli Stati Uniti sono meno attenti a questa parte di mondo. La scoperta dello shale gas ha portato gli americani all’autosufficienza energetica e questo quadrante non è più decisivo come in passato per Washington. A ciò si somma la miopia dell’Europa che non si interessa al Mediterraneo, con atteggiamento autolesionista. Non a caso la Russia per l’intelligenza strategica di Putin e la Turchia per la scriteriata campagna di Erdogan ne approfittano. È un periodo difficile, occorrono nervi saldi e lucidità di visione».

Il premier non è riuscito a incontrare Sarraj e Haftar lo stesso giorno…

«Non è questo il punto. Incontrare quei due lo stesso giorno può funzionare per il Tg1 delle 20 o come foto notizia sui quotidiani. Ma questa non è politica estera, questa è solo mediocre comunicazione. Qui abbiamo un problema ben più grande: l’Italia deve riaffermare il proprio ruolo nel Mediterraneo e in Libia in particolare. E dobbiamo dire con forza che non permetteremo a Erdogan e ai turchi di sostituirci come interlocutori in Libia. Questo vale per il petrolio e per l’Eni, certo. Ma vale per tutto: per l’immigrazione, per le infrastrutture, per la relazione Europa-Africa. A me non interessa chi incontra Conte a Palazzo Chigi: a me interessa che l’Italia non perda la leadership nel Mediterraneo».

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