La rottura tra Di Maio e Di Battista: “Non servono persone opportuniste”

Luca Sablone

Nel Movimento 5 Stelle non c’è mai pace: regna quotidianamente il caos assoluto. Alla base dei dissidi questa volta c’è Gianluigi Paragone, recentemente espulso per aver votato contro la legge di bilancio e per essersi astenuto nel voto sulle dichiarazioni del premier Giuseppe Conte.

La decisione intrapresa dal collegio dei probiviri ha provocato la formazione di diverse fazioni tra i grillini, che ora sono nuovamente spaccati al loro interno: da una parte Alessandro Di Battista e Barbara Lezzi hanno espresso il proprio sostegno nei confronti del giornalista; dall’altra Carlo Sibilia e Nicola Morra si sono schierati duramente contro il comportamento ultimamente adottato dal senatore uscente.

In tutto ciò a predominare è la confusione. Perciò Luigi Di Maio ha voluto precisare ai suoi: “Pluralismo non significa anarchia. Il Movimento è fatto di tante voci, mi auguro che tutte siano presenti agli Stati generali di marzo, ma non è possibile accettare che ognuno faccia quel che vuole contro la comunità di cui fa parte”. Il capo politico del M5S non ha fatto mancare frecciatine nei confronti di Lorenzo Fioramonti, al lavoro per costituire un proprio gruppo parlamentare di riferimento, e dello stesso Paragone: “Al Movimento servono persone che lavorino per ottenere risultati, non visibilità”.

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