Fuga dei voti: chiedetevi il perché

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di   Pierluigi Battista

Va bene, se proprio vogliamo farci del male, riprendiamo ancora una volta l’appassionante discussione sui sistemi elettorali, cerchiamo la formula magica che non troviamo da qualche decennio. Ma se invece di proporzionali variamente corretti, di maggioritari con o senza scorporo, di uninominali e secondi turni alla francese o all’australiana, provassimo a parlare del semplice, elementare, quasi banale problema che sta alla base della coazione a formare governi di coalizione in tutta Europa tra forze diverse e antagoniste? Nell’Europa postbellica i partiti che hanno dato vita all’alternanza democratica, i pilastri di un sistema che è durato bene o male decenni, banalmente prendono la metà dei voti che prendevano prima, mancano di una maggioranza perché la maggioranza degli elettori ha disertato, è andata altrove in modo strutturale e non congiunturale, permanente e non episodico. Per quanto geniale sia il sistema elettorale che dovrebbe garantire una maggioranza, la maggioranza non c’è più nei numeri ed è sempre più ridotta al rango di minoranza tra le minoranze, per cui la maggioranza si può ottenere solo sommando (le grandi coalizioni) le diverse minoranze.

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