È allarme per il batterio killer: primi due malati in Lombardia

Marta Bravi

Milano – Sono stati curati e guariti i pazienti colpiti da infezione da Klebsiella pneumoniae NDM a Milano. Ricoverati all’IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano tra settembre e ottobre due pazienti avevano contratto l’infezione in Lombardia, altri due arrivavano da fuori regione.

Ma tant’è, dopo la trentina di decessi in Toscana per il batterio multiresistente, c’è allarme anche in Lombardia. La Klebsilla pneumoniae, infatti, viene definito anche «batterio killer», dal momento che è causa dei decessi nel 50 per cento dei casi. Si trova naturalmente nella mucosa intestinale, può provocare infezioni alle vie urinarie o polmoniti.

La sua arma? Grazie alla produzione dell’enzima carbapenemasi è resistente agli antibiotici, anche i cosiddetti «salvavita» (i carbapenemi) ad ampio spettro e molto potenti. «Il rischio per il futuro – spiega Andrea Gori, direttore dell’unità complessa di Infettivologia del Policlinico di Milano – sarà quello di compromettere interventi medici prioritari per la salute come i trapianti di organo, gli interventi chirurgici e l’assistenza ai pazienti critici in ambito intensivistico».

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