«Fine vita», la Consulta: «Non è punibile chi agevola il suicidio assistito»

La Corte costituzionale si è riunita in camera di consiglio per esaminare le questioni sollevate dalla Corte d’assise di Milano sull’articolo 580 del Codice penale riguardanti la punibilità dell’aiuto al suicidio di chi sia già determinato a togliersi la vita. Dettando però condizioni precise.

Il paziente deve essere pienamente capace di decidere

La Corte, dopo che nel 2018 aveva rinviato la decisione chiedendo un intervento del Parlamento con una nuova legge, ha ritenuto non punibile (ai sensi dell’articolo 580 del codice penale), ma solo a patto che siano rispettate determinate condizioni, chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale o affetto da una patologia irreversibile, che causi di sofferenze fisiche e psicologiche ritenute intollerabili. Il paziente, però, deve essere pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli.

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