Governo, tre ore di vertice tra Conte e le delegazioni di Pd e 5S: “Fatti passi avanti”. In mattinata colloquio tra il premier incaricato e Mattarella


Dal fronte 5Stelle il presidente dei senatori, Stefano Patuanelli, dice: “La ricognizione con Conte è andata bene. Ci sarà un nuovo incontro con il Pd nelle prossime ore”. E Francesco D’Uva, presidente dei deputati: “Si sta lavorando per andare avanti. I tempi? Il prima possibile”. Insomma,  le trattative sono entrate nel vivo. Secondo alcune indiscrezioni, il premier incaricato potrebbe sciogliere la riserva lunedì o martedì.

Ma ecco il film di una giornata complessa che in mattinata era sembrata tesissima.

Conte da Mattarella

Dopo le 10 del mattino il premier incaricato lascia Palazzo Chigi per raggiungere il presidente Mattarella al Quirinale. A conferma che la trattativa per la nascita di un governo M5S-Pd vive una fase delicata dopo l’ultimatum partito ieri da Di Maio (e attenuato solo in parte). Un colloquio lungo, quello al Colle: quasi un’ora e mezzo. Un incontro – chiesto da Palazzo Chigi tra ieri sera e questa mattina – interlocutorio: per informare il presidente sull’andamento della trattativa dopo le difficoltà emerse ieri. Inizialmente erano circolate, in ambienti parlamentari, anche voci di una rinuncia. Ma il premier incaricato non vuole mollare.  Dal Colle – che come è noto chiede tempi brevi per la soluzione della crisi – sottolineano peraltro che scambi tra il capo dello Stato e il premier incaricato sono fisiologici durante la formazione del governo.  

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Editoriale

Un matrimonio bellissimo

di CARLO VERDELLI


Il vertice slittato

Dopo mezzogiorno i riflettori si spostano su Palazzo Chigi. Al vertice con il premier incaricato partecipano – per le delegazioni di Pd e Cinquestelle – i capigruppo delle due forze politiche: Andrea Marcucci e Graziano Delrio, per i dem, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli per i Cinquestelle. Un incontro che inizialmente era previsto alle 9.30. E lo slittamento, annunciato nelle prime ore del mattino, aveva fatto pensare ad un aumento della tensione.

Incontro M5S-Pd, Delrio e Marcucci: “Se ci sarà disponibilà andiamo avanti, ma ultimatum a Conte inaccettabili”

Il Pd: “No ultimatum”

Molte le voci che si levano dal Pd in mattinata per far capire che la pazienza ha un limite. La vicesegretaria, Paola De Micheli, dice: “Con Conte serve un chiarimento sui programmi”. Duro il capogruppo alla Camera Graziano Delrio, entrando a Palazzo Chigi per l’incontro: “Siamo sempre stati costruttivi, ieri i 10 punti sono diventati 20 e si è si è detto o questi o non si fa il governo. A me sembra un ultimatum ed è totalmente inaccettabile che si pongano ultimatum al presidente del Consiglio”. Con lui il presidente dei senatori dem, Andrea Marcucci, che aggiunge: “Dobbiamo ricevere delle rassicurazioni, altrimenti prenderemo atto della situazione”. Il segretario dem Nicola Zingaretti intanto scrive su Facebook: “L’apertura di una nuova possibile fase politica e di Governo già ci ha fatto guadagnare 600 milioni di euro. In prospettiva potrebbero essere fino a 15 miliardi. Ecco perché continuiamo a chiedere una stagione nuova e un governo di svolta”. “Accelerare servirebbe per chiudere”, aveva twittato poche ore prima il presidente dem Paolo Gentiloni.

Gli umori del Movimento

In ordine sparso le dichiarazioni del mondo M5S. D’altra parte l’irrigidimento di ieri da parte di Di Maio ha irritato anche un’ampia area del Movimento. Il presidente dei deputati Francesco D’Uva stamattina dice: “Sono molto fiducioso che si trovi una quadra”. Si muove però anche il fronte del no all’intesa. Alessandro Di Battista torna a boicottare il tentativo di Conte dicendo – a proposito dell’ultimatum di ieri di Di Maio: “Ha parlato da capo politico, come avrei fatto io”. E ancora: “È davvero paradossale il fatto che quelli del Pd considerino ‘ultimatum’ idee e soluzioni sacrosante per il benessere collettivo”. Il senatore M5S Gianluigi Paragone, ex direttore della Padania, definisce il Pd “ipocrita” e attacca: “Non mi lego al peggior partito”. Manlio Di Stefano, sottosegretario M5S, evoca le elezioni: “Un programma incentrato sui nostri punti o voto. Ma vogliamo provarci fino all’ultimo”. La sindaca di Roma, la 5Stelle Virginia Raggi, chiede silenzio: “Ora la palla a Conte, saprà trovare una sintesi”. Insomma, nel Movimento anime diverse giocano partite contrapposte. E c’è sempre in vista il voto su Rousseau che dovrebbe avvenire nelle prossime ore. A questo proposito, il blog delle Stelle pubblica un lungo post in cui parla di 10 “fake news” che circolano sul conto della piattaforma gestita dall’associazione omonima. Segno che il Movimento si prepara ad affidare la parola finale al voto degli iscritti. Con un quesito che dovrebbe essere centrato – stando alle indiscrezioni – proprio sul ruolo di Conte.

In tutto questo torna alla carica anche Matteo Salvini, che vede aprirsi uno spiraglio per tornare al centro della scena: “Mattarella metta fine al vergognoso mercato delle poltrone, convochi elezioni e restituisca la dignità agli italiani”, dice.

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