Tensioni Pd-M5S spingono in rosso Milano (-0,35%). Spread risale a 175 punti

di Enrico Miele e Corrado Poggi

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L’emergere di nuove tensioni fra Pd e M5S nell’ambito delle trattative per il nuovo governo ha fatto deragliare il tentativo di Piazza Affari di chiudere in territorio positivo l’ultima seduta di contrattazioni della settimana che era peraltro iniziata con spread in ribasso a 166 punti e un guadagno di mezzo punto percentuale. Nel pomeriggio, tuttavia, le dure parole del leader 5 Stelle, Luigi Di Maio, che ha posto nuove condizioni per la formazione del governo, accolte dai vertici Pd come un “ultimatum inaccettabile”, hanno fatto girare in territorio negativo il listino milanese che ha terminato a -0,35%. In risalita alla fine della seduta anche lo spread che ha chiuso a 175 punti. Hanno chiuso invece in rialzo le altre principali piazze europee con Francoforte che ha guadagnato lo 0,85% e Parigi lo 0,56%. Londra ha invece chiuso a +0,05% mentre a New York sembra essersi esaurito il tentativo di rally di Wall Street. Nel complesso in Europa gli acquisti sono parsi legati soprattutto alle speranze che i negoziati fra Usa e Cina possano arrivare un esito positivo dopo che Pechino ha offerto un ramo di ulivo dicendosi disposta a non fare rappresaglie a fronte di eventuali nuove sanzioni da parte americana.

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