Nasce il non-governo

Alessandro Sallusti

È iniziata la manfrina dei «tavoli di discussione» tra Pd e Cinque Stelle per formare il nuovo governo.

Pensano di poterci convincere che non solo è possibile trovare un accordo tra due visioni del mondo profondamente diverse, ma che è possibile farlo in 72 ore, tante ne ha concesse loro Mattarella per venire a un dunque.

Non fidatevi delle finte liti e delle dotte discussioni che riempiono le comparsate televisive. I «governi del popolo» in cuor loro pensano che il popolo sia idiota e si beva la qualunque. In realtà stanno discutendo sì, Cinque Stelle e Pd, ma solo di poltrone, strapuntini e sgabelli. Tutto il resto è contorno, anche e soprattutto perché questo non è un governo che nasce per «fare» qualche cosa, ma soltanto per «impedire» due cose: a Matteo Salvini di governare, agli italiani di votare. Il resto – se si partirà con l’avventura giallorossa – sarà tutto grasso che cola, come dimostra l’agenda degli accordi «irrinunciabili» che vede al primo punto il taglio dei parlamentari.

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