Come due Scilipoti qualunque

Lucia Annunziata L’Huffington Post Editorial Director

Uno voleva rottamare la politica, l’altro voleva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, entrambi ora chiedono un “governo di scopo”, con chiunque ci stia, pronti anzi a stringere la mano ai peggiori nemici, per salvare l’Italia naturalmente, come due Scilipoti qualunque.

A Scilipoti – questo “metro e qualcosa di uomo”, come si diceva nelle discussioni etiche “alte” indicando la sua brevità come evidente indicazione di un destino di inadeguatezza-; a questo Senatore – indagato per corruzione (da cui è stato poi assolto), esempio brandito da un impetuoso movimento antipolitico come simbolo della fine di ogni principio nella politica italiana – dobbiamo evidentemente oggi delle scuse. Scilipoti aveva capito cose che noi umani non siamo riusciti a vedere – che la differenza fra un robot e un uomo è nel fatto che la carne avverte, sente, soffre; e che il sacrificio in nome del proprio paese è il più alto gesto con cui la razza umana rivendica la propria superiorità.

E qui torniamo ai suoi eredi. Di Matteo Renzi forse non dovremmo essere del tutto sorpresi – il Senatore fiorentino ha più volte dimostrato di essere un abile tattico, e già in una ormai famosa occasione, dopo aver promesso all’Italia della sinistra elezioni subito dopo le primarie, cambiò idea andando direttamente a Palazzo Chigi dove c’era il “tranquillo” Enrico Letta; una manovrina di Palazzo ben oleata, fatta ovviamente per non far entrare il paese nel caos in una “congiuntura cosi’ delicata”. La congiuntura nemmeno a dirlo era un incombente fronte antipolitico, e, ovviamente, la finanziaria. Non vennero nominate, ma era anche in ballo un giro di nomine di Stato, quelle stesse che vengono a scadenza oggi, e il cui impatto sul futuro di qualsiasi leader o corrente o partito è sempre sostanziale. Dunque forse del senatore Renzi non dovremmo sorprenderci.

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