Le 17 missioni russe di Savoini, prima e dopo il Metropol

di PAOLO G. BRERA

Prima e dopo quella mattina d’affari torbidi nella hall dell’hotel Metropol di Mosca, Gianluca Savoini – consigliere e amico di Matteo Salvini – ha fatto su e giù decine di volte: Milano-Mosca e ritorno, per lo più, con puntate toccata e fuga di un giorno o due. Almeno 14 missioni nel 2018, e almeno tre quest’anno. In molti di questi voli, accanto a lui c’era Claudio D’Amico, il consulente strategico di Salvini per gli affari internazionali. I loro nomi sono spesso insieme nell’elenco delle prenotazioni aeree divulgato ieri da un’inchiesta giornalistica internazionale che ha rivelato anche un altro bel mistero: Come fantasmi, i loro passaggi non lasciano tracce nelle registrazioni obbligatorie ai varchi aeroportuali. Nel database del ministero degli Interni russo, in cui i giornalisti dicono di avere spulciato, i loro nomi non ci sono.

Savoini e il caso Lega-Russia: cosa c’è da sapere

L’ultimo capitolo di Moscopoli, la trattativa sul petrolio russo con cui la procura di Milano sospetta che la Lega volesse finanziare la corsa alle Europee, è firmato insieme da BuzzFeed, Bellingcat e dal russo The Insider. L’elenco dei voli a cui ha preso parte Savoini, spiegano i tre media, è “in un database online non indicizzato (cioè non accessibile con i motori di ricerca, ndr) con le prenotazioni online, utilizzato da dipartimenti russi per la sicurezza aziendale”. Dati che sono stati poi “incrociati con l’attività social” dei protagonisti.

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