L’idea di sacrificare Giorgetti per spremere l’alleato in difficoltà

Augusto Minzolini

Ieri mattina, mentre il premier Giuseppe Conte volava alla volta di Bruxelles, su un divano di Montecitorio il viceministro all’Economia, Massimo Garavaglia, spiegava ad un parlamentare di Forza Italia perché non ci sarà una crisi di governo, tantomeno come corollario del duello con l’Unione Europea.

«Ma perché dovremmo rompere con i grillini?» ha chiesto a bruciapelo l’esponente del Carroccio al suo interlocutore per poi avventurarsi in un ragionamento di questo tenore: «Noi stiamo imponendo i temi, l’agenda. Portiamo a casa quello che possiamo e se ci sono problemi e si perde la faccia, non la perdiamo noi ma Conte e Tria: i nostri scudi. Influenziamo senza pagar dazio. Meglio di così! Fanno tanto casino sulla prossima legge di bilancio, ma i margini li troveremo. E se la superiamo potremmo davvero durare 4 anni». Magari quest’ultima previsione è esagerata, ma non meno dell’idea che il duello con la Ue a Bruxelles su una possibile procedura d’infrazione per debito nei confronti del nostro Paese, possa essere il detonatore di una crisi di governo a Roma. «Sull’Europa congettura il viceministro allo sviluppo economico, Dario Galli, altro esponente di rilievo del Carroccio i grillini erano più estremisti, erano quelli del referendum sull’euro, noi siamo sempre stati armati di un sano pragmatismo. Nella Ue bisogna aggiustare qualcosa e presto lo chiederanno anche altri Paesi, visto che il tema del debito pubblico riguarda pure la Francia e problemi con le regole europee li ha pure la Germania. I grillini dopo il 26 maggio si sono acquietati e pure su questi argomenti ci vengono dietro. E anche la flat tax, se non si sta appresso a certi Soloni della nostra economia, si può fare senza aumentare l’Iva».

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.