La “lezione” di Chernobyl: “Il progresso uccide la natura”

Renato Zuccheri

Il disastro della centrale nucleare di Chernobyl continua a essere al centro del dibattito mondiale.

Le due serie tv, una americana e una russa, raccontano verità e contro-verità di una tragedia che ha segnato i nostri tempi. Svetlana Aleksievich, l’autrice bielorussa che ha ispirato con il suo libro il serial che ieri ha debuttato in Italia, ha parlato a Repubblica raccontando quanto questo disastro abbia influito sul futuro del genere umano, così come lo fanno anche il progresso e i cambiamenti climatici. Una “guerra”, come l’ha definita la stessa Aleksievich, che per l’autrice non si può vincere. Perché il progresso tecnologico, a suo dire, è già sempre meno controllabile. E il disastro avvenuto in Unione sovietica lo ha reso chiaro: “Siamo testimoni di come stiano cambiando la natura e il clima. Capiamo che non sempre riusciamo a controllare le tecnologie di cui disponiamo. Non sappiamo neppure quanto a lungo dureranno gli effetti dell’ esplosione di Chernobyl: c’ è chi dice decine di anni, chi centinaia. La gente comincia a capirlo”.

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