Clandestini, il pugno duro dell’Austria: “L’Ue sanzioni chi li fa entrare”

Sergio Rame

Disciplina, anche sui migranti. Non solo sui temi economici. A chiederla è il cancelliere austriaco Sebastian Kurz in una intervista alla Stampa.

“Ci sono troppe poche sanzioni nell’Unione eeuropea – lamenta – ad esempio contro chi sfora le regole del debito o lascia passare i migranti irregolari da uno Stato all’altro”. La disponibilità ad aiutare il governo italiano a chiudere le frontiere c’è, ma con un avvertimento: “Chi parte illegalmente non deve poter arrivare nell’Europa centrale, ma deve essere soccorso, fermato e rimandato alle frontiere esterne”.

Per cambiare l’Unione europea anche Kurz guarda alle prossime elezioni europee. Il compito di Bruxelles dopo il voto del 26 maggio, se vinceranno i popolari e la sua riforma per mandare in pensione il Trattato di Lisbona e scriverne uno nuovo, sarà quello di “aiutare i Paesi che si trovano ai confini dell’Unione europea”, come l’Italia o la Grecia. Tuttavia, aggiunge il cancelliere austriaco, che ieri si trovava a Mauthausen per le celebrazioni del 5 maggio, il giorno della liberazione del campo di sterminio austriaco e del ricordo delle vittime del nazionalsocialismo, “se gli Stati membri continuano a lasciar entrare immigrati clandestini verso l’Europa centrale e non rispettano i loro obblighi, sono necessarie sanzioni chiare”.

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