Il governo prepara una truffa all’Europa

I numeri, che affondano le radici nel tessuto reale del Paese, dicono 0. Crescita zero. Così ha scritto il Centro studi di Confindustria nel rapporto in cui ha sancito che l’Italia è ferma, immobile. Con il Pil a zero bisogna fare i conti e i conti li deve fare il governo, a cui spetta il compito di trovare le soluzioni. Però c’è il bisogno, politico e urgente, di Lega e 5 stelle, che devono scavallare le elezioni europee senza dolori, evitando quindi una manovra correttiva, cioè sacrifici da scaricare sulle spalle e nelle tasche degli italiani. E il Tesoro, pressato dalle richieste dei due partiti, cosa tira fuori? Un Documento di economia e finanza da inviare a Bruxelles che ha la forma della “truffa” perché dentro si pomperà il Pil con un decreto che è definito urgente e per la crescita, ma che è a spese zero e privo di risorse fresche. E’ poco ma quel poco basta perché tanto – è la considerazione che viene fatta da diversi ambienti dell’esecutivo – il giudizio di Bruxelles arriverà il 6 giugno. In quella data i cittadini avranno già votato e pazienza se i problemi saranno ancora da risolvere. In autunno bisognerà trovare 23 miliardi a meno che non si decida di aumentare l’Iva, ma fin lì il piano del governo ancora non si spinge.

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