Il direttore generale Rossi si dimette: “Vado via per il bene di Bankitalia”

alessandro barbera roma

Agli amici racconta di averlo fatto «per il bene dell’istituzione», e per evitare un nuovo scontro che ne avrebbe potuto minare la credibilità. In effetti così è stato: il passo indietro di Salvatore Rossi si è rivelato decisivo per sbloccare l’impasse politica attorno al rinnovo del direttorio della Banca d’Italia. Per lui, che era stato a un passo dal diventare governatore, significa lasciare a testa alta, ma con amarezza. L’addio del direttore generale di Palazzo Koch è arrivato ieri con una lettera ai dipendenti: «Lascio dopo quasi quarantatré anni di percorso professionale tutto all’interno». Rossi parla di anni «belli» e «turbolenti», spesi «per far sì che l’istituzione mantenesse la sua natura al servizio dell’interesse pubblico». Classe 1949, barese, Rossi ha raggiunto un’età in cui il ritiro può avere connotazioni personali. Eppure se il clima non fosse stato così pesante non avrebbe disdegnato un ultimo rinnovo nel direttorio e alla presidenza dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni.

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