Separazione delle carriere, la proposta di legge arriva alla Camera. Sulla giustizia una nuova grana per la maggioranza

Tutta all’opposto la filosofia dei grillini, tant’è che nel contratto di governo non c’è traccia della separazione. Se ne discusse a quel tavolo, ma il niet pentastellato fu reciso. Ma la foto resta, e ieri, a margine della commissione, più di un leghista ricordava proprio la firma di Salvini al banchetto degli avvocati a Lucca.

E mentre dal Senato Berlusconi inneggia alla separazione delle carriere – lui che, quand’era al governo, per farlo ha tentato di cambiare la Costituzione – alla Camera il suo responsabile Giustizia Enrico Costa punzecchia i leghisti. “Il fatto che, su iniziativa delle Camere Penali, questa proposta di legge sia stata sottoscritta da decine di migliaia di cittadini – dice Costa – dimostra quanta sensibilità ci sia nel Paese su questo tema. Forza Italia c’è, ci auguriamo che la Lega, oltre a firmarla, la voti anche”.

Come spiega in commissione il relatore Francesco Paolo Sisto, anche lui avvocato come Costa, “cambia anche l’obbligatorietà dell’azione penale, attribuendo alla legge la determinazione dei casi e dei modi del suo esercizio”.

Una vera e propria sfida che può aprire una concreta breccia dentro il partito di Salvini che da sempre vede di buon occhio i giudici distinti dai pm, due Csm, due carriere indipendenti in cui non sia possibile passare da una parte all’altra. I grillini, a cominciare dal Guardasigilli Alfonso Bonafede, la pensano all’opposto. E non è certo un caso se il presidente della Camera Roberto Fico abbia deciso di lasciare la legge nella sola commissione Affari costituzionali, sottraendola alla commissione Giustizia, la cui presidente di M5S Giulia Sarti di certo non vuole separare le carriere.

REP.IT




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