Archive for Marzo, 2020

Confindustria lancia l’allarme: “La crisi economica sarà un meteorite, calo del Pil del 6%”

martedì, Marzo 31st, 2020

Lo choc imprevedibile che ha colpito l’economia italiana porterà un calo del Pil del 6% quest’anno. E’ quanto si legge in un rapporto sull’impatto del Coronavirus con il quale Viale dell’Astronomia lancia un allarme sulle prospettive economiche del Paese nel pieno dell’emergenza sanitaria e del lockdown pruduttivo. “Uno shock imprevedibile ha colpito l’economia italiana a febbraio 2020, quando è iniziata la diffusione nel Paese del virus COVID-19. Si tratta di uno shock congiunto di offerta e di domanda: al progressivo blocco, temporaneo ma prolungato, di molte attività economiche sul territorio nazionale, necessario per arginare l’epidemia, si è associato un crollo della domanda di beni e servizi, sia dall’interno che dall’estero. Le prospettive economiche, in questa fase di emergenza sanitaria, sono perciò gravemente compromesse”, si legge nel report di Confindustria.

Il dato più allarmante riguarda, com’è ovvio, la brusca frenata del Pil. “Nel caso in cui la situazione sanitaria non evolvesse positivamente, in una direzione compatibile con questo scenario dell’offerta, le previsioni economiche qui presentate andrebbero riviste al ribasso. Nel 2020 un netto calo del PIL è comunque ormai inevitabile: lo prevediamo al -6,0%, sotto l’ipotesi che la fase acuta dell’emergenza sanitaria termini appunto a maggio. Si tratta di un crollo superiore a quello del 2009, e del tutto inatteso a inizio anno”. Il report interviene anche nel dibattito sulla possibilità di riaprire (e quando) le fabbriche, dal momento che “ogni settimana in più di blocco normativo delle attività produttive, secondo i parametri attuali, potrebbe costare una percentuale ulteriore di Prodotto Interno Lordo dell’ordine di almeno lo 0,75%”.

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Coronavirus, l’Iss: “Raggiunto il picco” | L’Oms: “Si poteva chiudere 15 giorni prima” | Zaia: “Via ai test sierologici in Veneto”

martedì, Marzo 31st, 2020

“Siamo arrivati al picco dell’epidemia di coronavirus, il quale è un pianoro da cui ora dobbiamo discendere”. Lo ha detto il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro. “Allo scoppio dell’epidemia in Cina avremmo avuto una finestra di 15-20 giorni in cui sarebbe stato possibile intervenire, anche con chiusure” in altri Paesi, ha invece affermato Ranieri Guerra, vicedirettore generale Iniziative strategiche dell’Oms. “In Italia stiamo inviando ventilatori polmonari soprattutto al Centro-Nord, ma pensiamo anche alle Regioni del Sud”, ha detto il commissario Domenico Arcuri. In Veneto parte il test sierologico per capire se si ha l’immunizzazione contro il virus.

31 mar 16:02

Positivi 116 agenti e 19 detenuti

Sono 116 i poliziotti penitenziari e 19 i detenuti risultati positivi al coronavirus. Lo comunica il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. 31 mar 16:01

Continua il caos sulle mascherine – VIDEO

31 mar 15:18

Iss: picco contagi stabile, avanti con misure per discesa

“La curva ci dice che siamo al plateau (la fase in cui il picco si mantiene stabile per un certo periodo, ndr)”. Lo ha detto il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, facendo il punto sui contagi da coronavirus in Italia. “Non vuol dire che abbiamo conquistato la vetta e che è finita, ma che dobbiamo iniziare la discesa e quest’ultima si comincia applicando le misure in atto”, ha sottolineato. 31 mar 14:27

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I sindaci di tutta Italia osservano un minuto di silenzio per ricordare le vittime Covid-19 Diretta da Montecitorio

martedì, Marzo 31st, 2020
Bandiere a mezz’asta sui municipi e 60 secondi di raccoglimento. Lo faranno anche 6 deputati di altrettanti partiti | CorriereTV
Oggi i sindaci di tutta Italia osservano un minuto di silenzio per ricordare le vittime Covid-19: bandiere a mezz’asta sui municipi e 60 secondi di raccoglimento. Lo faranno anche 6 deputati di altrettanti partiti che sono anche sindaci (tutti i partiti tranne i 5 stelle, che non hanno deputati-sindaco). Si trovano davanti a Montecitorio alle 12
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Reddito di emergenza da 800 euro (per due mesi). Per i lavoratori in nero si pensa a un mini bonus

martedì, Marzo 31st, 2020
Italian Prime Minister Giuseppe Conte and Italian minister for Economy Roberto Gualtieri hold a press...
Italian Prime Minister Giuseppe Conte and Italian minister for Economy Roberto Gualtieri hold a press conference to present the guidelines for the 2020 Italian budget. (Photo by Jacopo Landi/NurPhoto via Getty Images)

La crepa dell’emergenza, quella di chi non ha più soldi in tasca, si sta allargando di giorno in giorno. Drammaticamente. I primi segnali della rabbia sociale al Sud sono stati tamponati con i buoni spesa, ma la scia dei nuovi poveri è destinata ad allungarsi perché ad allungarsi è la serrata del Paese. E così l’urgenza diventa di nuovo il tratto che anima il cantiere del governo, al lavoro sul decreto economico che arriverà a Pasqua. Urgenza, emergenza, come il nome del reddito a cui si sta iniziando a lavorare. L’idea è dare 800 euro al mese a tre milioni di cittadini invisibili, quelli che non hanno un bonus o un ammortizzatore sociale, tantomeno lo stipendio. Ma bisogna trovare una quadra nella maggioranza: il Pd e il Tesoro vogliono paletti precisi, i renziani sono addirittura contrari, una fetta dei 5 stelle preme per allargare le maglie. Tutto questo nel giorno in cui Beppe Grillo invoca il “reddito universale per tutti”. 

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Salvini e l’eterno riposo. Adesso manca la benedizione Orbi et Orbi…

martedì, Marzo 31st, 2020

A questo punto è evidente: l’ex ministro dei Citofoni punta al soglio di Pietro. O quantomeno a Medjugorje. Ma nel ruolo di colui che è apparso alla Madonna. Dev’essersi follemente ingelosito, l’altra sera, per la potentissima cerimonia officiata da Papa Francesco nella piazza San Pietro vuota (che simbolo: quell’abbraccio universale di pietra deserto eppure ricolmo e traboccante), e da allora non ha pace, tra selfie col rosario benedetto e, ieri sera, la preghiera in diretta, officiante Barbara D’Urso, la donna più indomita della tv, colei che riesce a spostare il confine del trash sempre un metro più avanti.

Perfetta la liturgia, con la dolce Barbara che, in posa pia, precisa di dire il rosario ogni sera e l’ex ministro del Cuore Immacolato che le fa eco: “E siamo in due”. Ecco, dunque, cosa fa tra un selfie di pasta al sugo e una passeggiata con la fidanzata “per fare la spesa”. Dice il Rosario.

Poi, il vertice della sacra rappresentazione: D’Urso a mani giunte recita, vibrante, l’Eterno Riposo. L’ex ministro Del Vangelo A Modo Mio si accoda, ma è evidente che di tutta la pur breve preghiera si ricorda solo “ad essi la luce perpetua”, e amen.

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Perdita di gusto e olfatto prima spia dell’infezione

martedì, Marzo 31st, 2020

Marta Bravi

Che l’alterazione di gusto e olfatto siano correlati all’infezione da Covid ormai è noto. Ora sembra che possano rappresentare campanelli d’allarme dell’infezione in arrivo.

A sostenerlo uno studio condotto dal gruppo di Massimo Galli, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco e docente di Scienze Biomediche e Cliniche all’Università degli Studi di Milano accettato dalla rivista Clinical Infectious Diseases che riporta la prima descrizione dei disturbi di gusto e olfatto come manifestazioni cliniche frequenti in pazienti con infezione da «severe acute respiratory syndrome coronavirus 2 (SARS-CoV-2)». Più frequente tra i giovani e le donne, il sintomo può costituire un prezioso indicatore in pazienti con sintomi leggeri per ulteriori approfondimenti diagnostici.

Il team coordinato da Galli e dai colleghi del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche (Dr. Andrea Giacomelli, Prof. Spinello Antinori e Prof. Stefano Rusconi) presso il Dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco ha definitivamente chiarito che disturbi di olfatto e gusto sono assai frequenti nelle COVID, venendo ad interessare circa un paziente su tre, spesso riportati già in fase precoce di malattia, colpendo particolarmente i giovani e il genere femminile. I ricercatori suggeriscono come in un contesto pandemico e in soggetti con sintomatologia lieve- moderata, che non necessitino di ospedalizzazione, la presenza di tali sintomi possa essere un prezioso indicatore di pazienti cosiddetti « paucisintomatici» cioè asintomaticici o con sintomi lievi, meritevoli di ulteriori approfondimenti diagnostici.

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Coronavirus, il rischio di una seconda ondata

martedì, Marzo 31st, 2020

Federico Giuliani

Da giorni non facciamo altro che chiederci quando arriverà il picco dell’epidemia del nuovo coronavirus. Innanzitutto dobbiamo chiarire cosa si intende per picco. Con questo termine indichiamo il giorno più critico nella storia epidemiologica di un’infezione; in altre parole è il momento in cui si registrano più contagi.

Gli esperti hanno varie teorie su quando arriverà l’agognato picco nel nostro Paese: c’è chi dice che è vicino, chi sostiene sia già passato e chi, ancora, crede che si possa parlare di vari picchi, uno per ciascuna regione italiana. Ma è così importante il picco?

Un’epidemia può essere misurata sotto vari punti di vista. Se consideriamo l’andamento dei nuovi casi giornalieri, solitamente succede questo. Nei primi giorni di rilevazione di una qualsiasi epidemia i contagi sono pochi, poi aumentano progressivamente.

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Le misure del governo, è giusto aiutare anche chi lavora nella zona grigia

martedì, Marzo 31st, 2020

di RAFFAELE MARMO

Il reddito universale di Beppe Grillo è il viatico per la miseria universale. Così come il reddito di cittadinanza di matrice grillina è stato il veicolo diseguale di un’assistenza senza doveri. Lontano anni luce dalla benché minima ipotesi di politica attiva che conduca davvero al lavoro.
Ma, fatte queste premesse, è indubitabile che nell’emergenza non si può pensare di dare un sostegno solo ai “garantiti” del mercato del lavoro e, a scalare, alle partite Iva riconosciute. C’è, infatti, una platea di lavoratori che, principalmente per necessità quando non per imposizione esterna, opera e vive ai confini della regolarità contributiva e fiscale, fino a scendere nel vero e proprio nero.

Non ci riferiamo solo al classico e un po’ pittoresco posteggiatore napoletano o romano, ma, soprattutto, a quella massa di giovani e meno giovani, occupati in forme di part-time involontario, in lavoretti o con formule contrattuali occasionali o a chiamata. Senza escludere il girone, ancora più basso, degli impieghi e delle attività nel sommerso vero e proprio. Dal contrattista a termine senza rinnovo al rider e alla colf, dalla badante all’ambulante, dal prof senza lavoro che fa lezioni private al carpentiere o al bracciante senza nessuna busta paga, a quattro euro l’ora. Fino ai cosiddetti working poor, i lavoratori poveri, sottopagati e spesso con fuoribusta irregolari. Il problema, insomma, è che l’emergenza Coronavirus, in assenza di misure di emergenza, rischia di accentuare e moltiplicare le disuguaglianze e le anomalie del sistema di welfare attuale. Da un lato, infatti, abbiamo la sacrosanta tutela degli ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, con l’aggiunta dell’indennità (da aumentare e rivedere) per gli autonomi. Dall’altro, i percettori del reddito di cittadinanza, che comunque sia, possono continuare a contare sul sussidio e, anzi, si ritrovano a non dover neanche far finta di cercarlo, un lavoro. E fin qui siamo ai «salvati».

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Coronavirus, Usa: doppio dei contagi della Cina. Aiuti per 100 milioni all’Italia

martedì, Marzo 31st, 2020

Roma, 31 marzo 2020 – E’ un’onda che si ingrossa ogni giorno di più, la pandemia del coronavirus nel mondo. Sono più di 782mila i casi di contagio con un totale di oltre 37.500 morti: è il bilancio fornito dalla John Hopkins University nel suo ultimo bollettino. In particolare, le persone contagiate sono 782.365, le vittime ammontano a 37.582 e le persone guarite sono 164.566. I Paesi più colpiti sono, nell’ordine, Stati Uniti, Italia (qui i dati del 30 marzo), Spagna, Cina, Germania, Francia, Iran, Regno Unito, Svizzera e Belgio.

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Gli Usa: 100 milioni di aiuti all’Italia

Strumenti e prodotti sanitari per 100 milioni di dollari saranno inviati dagli Stati Uniti all’Italia per la lotta contro il coronavirus, compresi i nuovi kit per i test veloci prodotti dalla Abbott. Lo ha annunciato il presidente Donald Trump, durante la conferenza sul Covid-19 alla Casa Bianca, segnalando di averne parlato al telefono con il premier Giuseppe Conte. In Italia “stanno attraversando un momento difficile”, ha riconosciuto Trump, precisando che Conte è  stato “molto contento” degli aiuti Usa. Il presidente del consiglio aveva riferito via Twitter del suo colloquio “lungo ed amichevole” con Trump, esprimendo “gratitudine per la solidarietà e il supporto degli amici americani”.

Negli Usa la pandemia sta dilagando come testimoniano gli ultimi  numeri. Per gli Stati Uniti è stato un lunedì nero: il numero dei decessi supera le 3.000 unità, con le ultime 500 vittime in sole 24 ore. I casi accertati, come emerge dai dati elaborati dalla John Hopkins University, sono oltre 161.000, in pratica il doppio della Cina. “Sono tempi difficili, decisivi i prossimo 30 giorni”, ha detto Trump che ha poi aggiunto che se ci fosse una seconda ondata in autunno gli Usa sarebbero pronti ad affrontarla. Gli Usa hanno ricevuto aiuti dalla Cina e dalla Russia.

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Coronavirus Italia, analisi dei dati del 30 marzo. Trend e percentuali positivi

martedì, Marzo 31st, 2020

di ALESSANDRO FARRUGGIA

Roma, 31 marzo 2020 – Lotta al coronavirus, ora più che mai si vede uno spiraglio di luce. Sono i dati a dare speranza. I casi totali dei contagi in particolare. I positivi al Covid-19 certificati dal Bollettino della Protezione Civile crescono il 30 marzo di 4.050 unità anziché 5.215 di domenica. Al solito illuminanti le percentuali. L’ aumento è del 4,1% a fronte del 5,6% di domenica e del  6.9% di 48 ore prima ma, sottolineano gli esperti, soprattutto c’è un  calo consecutivo dal 26 marzo (quando furono 6.153). “Vediamo“ il picco. Non ancora per i morti, la cui curva ha un ritardo di 7/8 giorni sui contagi e che ieri sono state 812, più delle 756 del giorno prima ma stessa percentuale del 7.5%. In netto aumento i guariti, ieri 1.590, che salgono del 12,2% (domenica +5,2%) fino a quota 13.531. Non solo, i pazienti in terapia intensiva (3.981) aumentano “solo” di 75 unità e i ricoverati con sintomi passano da 27.386 a 27.795: appena 409 in più (+ 1,49%). Un dato molto buono perchè “anticipa” una futura riduzione della cirva delle vittime. 

Regioni quasi tutte ancora in miglioramento 

Buona parte del merito va a Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. La Lombardia aumenta di 1154 unità fino a 42.161 (+2,8% invece del 4% di domenica) e vede crescere di 458 i morti: +7.2% in linea con domenica. I guariti “esplodono“ però: +1.082 unità (+11.69%) e calano anche i ricoveri di più della metà: 202 da ieri, a fronte dei 461 registrati un giorno prima. Il miglioramento è chiaro  in tutte le province lombarde a partire da Bergamo (8.664 casi) che passa da +2.2% a +1,6%, Brescia (8.213) da 4.36% a 2,49%, Milano (8.677) da 7% a 4,17% (Milano città aumenta di 154 casi. 4,5%, invece dei 247 del giorno prima), Cremona (3.788) da 4.35 a 0,69%, Monza (2.362) da 7% a 4,28%. Lodi (2.087)è all’1,45%, Pavia (2.036)al 3,14%, Mantova al 4,3%, Lecco al 4%.

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