Meloni congela il Mes e lo rinvia a settembre. Poi difende Santanché e sui migranti spera nel Consiglio europeo
Per evitare il rischio-imbuto, la premier è pronta ad accelerare sul fronte migranti e posticipare la partita del Mes. Perché, spiega, ratificarlo ora sarebbe un «errore» e chi chiede di farlo «non sta facendo un favore all’Italia». E il fatto che la commissione Bilancio della Camera non abbia neanche calendarizzato la pdl sul Mes, è la conferma implicita che mercoledì la capigruppo di Montecitorio rinvierà la discussione in Aula a settembre (per «ragioni tecniche»). In Austria, invece, Meloni si concentra soprattutto sull’immigrazione, affrontando il tema con il cancelliere Karl Nehammer e con il presidente della Bulgaria Rumen Radev. Sia Vienna che Sofia, infatti, condividono la linea italiana e auspicano un cambio di metodo che porti a intervenire principalmente sui movimenti primari per poi risolvere la questione di quelli secondari. Un «approccio nuovo», dice Meloni. Che spera di riuscire a imporre il tema al Consiglio Ue della prossima settimana.
Sullo sfondo resta invece la questione Santanché. «L’ho vista tranquilla come sono tranquilla io. Nessun problema a che riferisca in Parlamento, è un richiesta legittima», dice la premier.
IL GIORNALE
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