Papa Francesco operato per tre ore: si sveglia e scherza con il chirurgo

Per ora la Santa Sede ha sospeso tutte le udienze fino al 18 giugno, poi si vedrà. Francesco ha in programma due viaggi in agosto, dal 2 al 6 a Lisbona per la Giornata mondiale della gioventù e a fine mese in Mongolia. Il tempo per la convalescenza c’è, il Papa è determinato a farli. E intanto va avanti, né Francesco né i suoi collaboratori più stretti hanno dubbi: «Anche se da un letto di ospedale, riprenderà l’esercizio del ministero. Quindi se ci sono cose che devono essere decise, urgenti, si porteranno a lui all’ospedale Gemelli», spiega il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato. Anche il cardinale Matteo Zuppi, di ritorno ieri dall’Ucraina, diceva a proposito della «missione di pace» voluta dal Papa: «Francesco non si arrende, ha voluto questa missione perché non vuole arrendersi». Appena possibile gli riferirà gli esiti dei colloqui a Kiev.

Del resto Francesco ne ha parlato spesso, specie nell’ultimo anno, quando gli acciacchi alimentavano le voci consuete di dimissioni («se stiamo a sentire il “chiacchiericcio”, beh, allora bisognerebbe cambiare Papa ogni sei mesi») e lui spiegava, con buona pace di chi non aspetta altro: «Si governa con la testa, non con le gambe». Benedetto XVI «ha aperto la strada», certo, ma Francesco si dimetterebbe solo per «una stanchezza che non ti fa vedere chiaramente le cose, una mancanza di chiarezza, di sapere valutare le situazioni», insomma per un problema di lucidità mentale, non fisico. Per il resto, a febbraio, ai confratelli gesuiti del Congo ricordava la tradizione dei patriarchi biblici: «Io credo che il ministero del Papa sia ad vitam. Non vedo la ragione per cui non debba essere così».

CORRIERE.IT

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