Schlein e Conte costretti all’alleanza forzata: insieme ai ballottaggi

Diverso il discorso a Brindisi dove i dem hanno offerto l’altra guancia per sostenere il 5Stelle Roberto Fusco senza che il gesto di apertura sia stata ricambiato con almeno un’iniziativa comune. Conte e la Schlein si sono sentiti spesso in questi giorni al telefono. Si parlano ma non si incontrano. E se Beppe Grillo è ormai partito per la tangente, pensa e addirittura scrive che l’intelligenza artificiale potrebbe un giorno sostituire la democrazia rappresentativa, l’ex avvocato del popolo è intenzionato a cavalcare in pianta stabile la questione ucraina. Vuole scavare un solco fra il «pacifismo-bellicista» di chi al Parlamento europeo ha votato a favore delle «forniture speciali» e di chi come lui e i suoi hanno sposato una posizione zen.

Idem per il Termovalorizzatore e per la precarizzazione del lavoro. Ai dem non si perdona di aver sdoganato il Jobs act, considerati «un macigno del passato». Nella sinistra-sinistra insomma succede anche questo: e’ più importante ciò che divide da ciò che unisce. 

IL TEMPO

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