Wojtyla, lo scudo di Francesco

Domenico Agasso

Città del Vaticano. Il monito di Francesco è perentorio: giù le mani dalla figura e dalla storia di Karol Wojtyla. «Rivolgo un pensiero grato alla memoria di San Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate», con allusioni a un suo potenziale coinvolgimento nella scomparsa di Emanuela Orlandi. Il Papa lo scandisce al Regina Coeli, affacciato alla finestra del Palazzo apostolico, in mondovisione, rispondendo così duramente alle recenti affermazioni di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la ragazza d’Oltretevere sparita nel nulla 40 anni fa. E l’applauso immediato di piazza San Pietro può rappresentare simbolicamente il pensiero della Chiesa schierata in difesa del Pontefice polacco, come premette lo stesso Bergoglio, che si dice «certo di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo». Italiani compresi, assicura una nota della Conferenza episcopale in cui i vescovi sostengono che «non ci possono essere mezzi termini per definire i recenti attacchi». Nel frattempo sul sito Vatican News la Santa Sede parla di «accuse infamanti legate al caso Orlandi, mosse sulla base di anonimi “si dice”, senza testimonianze o indizi». Pietro reagisce immediatamente, ribadendo che «mai ho accusato Giovanni Paolo II» di abusi e pedofilia, e considerando «giusto che Francesco lo difenda».

Come ricordano – con disapprovazione – i Media vaticani, Pietro Orlandi e il suo avvocato Laura Sgrò hanno «raccolto le “voci” sulle presunte abitudini di Papa Wojtyla che, secondo quanto raccontato dal fratello di Emanuela durante la trasmissione di Martedì, “la sera se ne usciva con due suoi amici monsignori polacchi” e “non andava certo a benedire le case”». Parole che «Pietro Orlandi ha pronunciato in diretta su La7 la sera dell’11 aprile, dopo essere stato lungamente ascoltato dal Promotore di Giustizia, lasciando così intendere di voler in qualche modo asseverare il contenuto di un audio nel quale un membro della Banda della Magliana faceva pesanti allusioni sul Pontefice polacco».

Pietro Orlandi garantisce all’agenzia LaPresse che «delle presunte uscite serali del Papa me ne hanno parlato molte persone, ma la principale che me lo ha riferito è morta. Quell’audio è uscito il 9 dicembre, questo casino è un pretesto». Mentre su Facebook scrive di considerare «giusto che papa Francesco abbia difeso Wojtyla dalle accuse fatte attraverso un audio. Per questo ho deciso di depositarlo al promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi, affinché convocasse Marcello Neroni, autore di queste accuse». E poi precisa che «non può spettare a me dire se questo personaggio abbia detto il vero oppure no. L’unico nostro intento è quello di dare giustizia a mia sorella Emanuela e arrivare alla verità qualunque essa sia».

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.