Matteo Messina Denaro, la rete di complici tra massoni e medici: indagato l’oncologo che scoprì il tumore

Bonafede, quello vero, sebbene raggiunto da indizi di colpevolezza grandi come montagne, è sparito dai radar: non è stato arrestato ma ieri è stata perquisita anche la casa di sua cugina Laura, figlia di Leonardo Bonafede, boss campobellese morto a 88 anni, a novembre 2020. I suoi legali si trincerano dietro il classico «aspettiamo gli atti», ma il contesto si delinea sempre di più come inquinato, torbido. L’altro medico indagato, Tumbarello, che secondo gli inquirenti è tra coloro che non potevano non sapere, è pure massone: adesso è stato sospeso dal Grande Oriente d’Italia. Tutti sono nel mirino dell’Ordine professionale. Ma questo pare sempre di più l’ultimo problema, per loro. Come soggetto fragile Messina Denaro si era vaccinato contro il Covid nell’hub di Castelvetrano. Nessuno sapeva, nessuno si era accorto di qualcosa?

Oggi è giornata di interrogatori: dal Gip Fabio Pilato sarà sentito Giovanni Luppino, l’autista del boss, con lui la mattina della cattura. E a Caltanissetta potrebbe comparire, in Corte d’Assise d’appello, al processo per la strage di Capaci, anche lo stesso Messina Denaro, naturalmente in collegamento video, come tutti i detenuti al 41 bis. Rinuncerà all’udienza o andrà solo il suo nuovo difensore, la nipote avvocato Lorenza Guttadauro? Nei prossimi giorni anche il procuratore De Lucia, dopo il brevissimo colloquio durato qualche minuto subito dopo l’arresto, potrebbe andare a interrogarlo nel carcere dell’Aquila. «Gli ho spiegato che è nelle mani dello Stato – ha sottolineato ieri De Lucia – e gli ho detto che avrà piena assistenza medica». E lui «ha ringraziato».

LA STAMPA

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.