Meloni: «Noi per l’Ucraina, chi non ci sta è fuori dal governo, a costo di non fare il governo»

di Paola Di Caro

L’aria che tira fa pensare che la lista dei ministri e quella che arriverà dei sottosegretari potrà subire cambiamenti non di poco peso . Si parla molto di un possibile cambio alla Difesa proprio per dare un segnale di ferreo impegno militare

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ROMA- Le parole. E quegli applausi entusiasti dei parlamentari quando Silvio Berlusconi quasi irride Zelensky, momenti che secondo i fedelissimi di Giorgia Meloni rappresentano «il livello più infimo mai raggiunto da Forza Italia».

È stato tutto incredibilmente troppo, alla vigilia delle Consultazioni e a pochi giorni dal suo prevedibile incarico, perché la leader di Fratelli d’Italia non uscisse allo scoperto. Per rassicurare gli alleati internazionali, della Nato ed europei. Per avvertire i riottosi leader della coalizione che così non si può più continuare. Per ribadire che andrà dritta per la sua strada, sulla linea politica e sulla scelta della squadra. E per gridarlo quasi: o ci si comporta seriamente, rispettando il programma e i punti fermi su cui si fonda la coalizione, o «non si fa il governo».

A sera dunque, dopo un’altra giornata difficilissima, dopo lo sdegno, la ricerca di contromisure, i contatti frenetici, Meloni diffonde una nota durissima e fermissima. Che serve in primo luogo a dire al mondo che sarà lei e sempre più lei a garantire sull’affidabilità internazionale dell’Italia, non altri. Sia per la posizione sempre assunta, sia nella scelta delle persone più affidabili che entreranno nella sua squadra.

«Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara. Intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile. L’Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell’Europa e dell’Alleanza atlantica. Chi non fosse d’accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo». Senza citare mai Berlusconi, Meloni insiste: «L’Italia con noi al governo non sarà mai l’anello debole dell’occidente, la nazione inaffidabile tanto cara a molti nostri detrattori. Rilancerà la sua credibilità e difenderà così i suoi interessi». E lo farà solo con chi ci sta: «Su questo chiederò chiarezza a tutti i ministri di un eventuale governo. La prima regola di un governo politico che ha un forte mandato dagli italiani è rispettare il programma che i cittadini hanno votato».

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