Destra già a pezzi, sparito il centro, alleanza a rischio

Fontana, che ha pubblicamente ringraziato Bossi, sa benissimo di essere politicamente il suo opposto. Mentre il “Senatur” ha sempre lavorato per smussare ogni estremismo dei suoi seguaci, promettendo la “secessione” ma in realtà facendo di tutto per seppellirla e riuscendo a integrare la Lega nel gioco politico nazionale, fin dai tempi della Prima Repubblica, Fontana s’è mosso, anche da ministro, sul filo delle proprie idee proto-sovraniste, filo-Putin, no gender, pro-famiglia tradizionale e anti-abortiste, senza alcuna intenzione di confrontarsi con chi la pensa diversamente. Anche in questo caso, il nuovo presidente va messo alla prova: ma il punto di partenza, negarlo non si può, è molto più arretrato rispetto al suo collega del Senato. In ogni caso, tra la lite Berlusconi-Meloni e le personalità dei due nuovi presidenti, il centrodestra che conoscevamo non esiste più. E quello che è arrivato con le elezioni del 25 settembre è un’altra cosa. Vedremo dove ci porterà.

LA STAMPA

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