Draghi all’Onu: ferma condanna per le ulteriori violazioni di Putin

Per il presidente c’è una sola via ed è quella di un «sistema internazionale basato sulle regole del multilateralismo». La Nato, la Ue, il G7. Ogni altra collocazione geopolitica sarebbe un azzardo e non farebbe l’interesse degli italiani. Sì alle sanzioni, perché «hanno avuto un effetto dirompente sulla macchina bellica russa». Sì alle armi, perché hanno consentito «l’eroica controffensiva» del popolo di Zelensky. E quindi no alle posizioni di Salvini e a Conte. La pace è lontana. Ma l’Italia resta «in prima linea per provare a raggiungere un accordo». La cooperazione è la chiave e, come è stato per sbloccare le navi con il grano ucraino, deve esserlo per demilitarizzare l’area della centrale di Zaporizhzhia: «Non possiamo rischiare la catastrofe nucleare». Multilateralismo, solidarietà, responsabilità. Queste le armi di Draghi per reagire a Putin, che ha attaccato la «coesistenza pacifica tra le nostre nazioni».

Al mattino, dopo l’apertura dell’evento Youth for Climate promosso dal ministro Roberto Cingolani, il presidente si era fermato a salutare i liceali del classico Antonio Canova di Treviso. Una stretta di mano a ogni studente e poi, quando i «prof» lo invitano ad andarli a trovare in Veneto, l’ex presidente della Bce strappa risate: «Vengo volentieri, avrò molto tempo libero». In realtà il premier uscente non sembra aver voglia di ritirarsi a vita privata. L‘agenda americana è piena di incontri di altissimo livello, dall’ex sindaco di New York Mike Bloomberg al presidente degli Stati Uniti. Conferme non ce ne sono, ma Draghi e Biden potrebbero parlarsi oggi, al Palazzo di Vetro.

CORRIERE.IT

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