La sconfitta della propaganda

Nathalie Tocci

Le guerre sono imprevedibili. Lo sarà anche la guerra russo-ucraina, combattuta tanto militarmente in Ucraina quanto economicamente, energeticamente, ciberneticamente, così come nell’ampio spazio della (dis)informazione. Nessuno ha la sfera di cristallo. Eppure nel settimo mese di guerra è bene fare il punto su quali sono le narrazioni volutamente promosse o ingenuamente echeggiate e tuttavia rivelatesi false. È importante farlo per anticipare le nuove false teorie in agguato sullo sfondo della liberazione dei territori ucraini.

La prima narrazione rivelatasi oscenamente falsa è quella di una guerra che non sarebbe mai dovuta scoppiare. La mobilitazione di 200mila truppe ai confini dell’Ucraina era finalizzata a mere esercitazioni, ed era doveroso tenersi alla larga, perché la Russia, sebbene non avesse intenzione di aggredire, poteva essere provocata.

Quando l’invasione è iniziata, quella narrazione è scivolata in una seconda: la Russia ha invaso alla luce dell’imminente allargamento della Nato. L’Alleanza Atlantica si sta espandendo, ma questa non è stata la causa, semmai la conseguenza della guerra, con l’allargamento non all’Ucraina ma alla Svezia e alla Finlandia. Questa seconda teoria non applaudiva l’invasione di uno Stato sovrano, ma la considerava l’inevitabile conclusione degli errori commessi dall’Occidente. E, proseguiva, è inutile piangere sul latte versato. A danni fatti, meglio lasciare l’Ucraina alle sue sorti. Davide non sarebbe stato in grado di sconfiggere Golia, ed armarlo di fionde avrebbe solo reso la morte del piccolo più sanguinolenta: contrari dunque all’invio di armi. Anzi, a ben vedere, visto che gli ucraini sono pseudo-russi, e che lo Stato ucraino – corrotto e in mano ai nazisti – è eterodiretto da Washington, sarebbe stato forse un bene per i civili venire liberati da Mosca.

Le cose sono andate diversamente. Fallito il “blitzkrieg” russo, inizia a farsi largo una terza narrazione. La Russia riorienta le sue forze a est e sud, avanzando lentamente ma costantemente. Nonostante l’invio di armi a Kyiv, le forze armate ucraine non possono contrastare la potenza di fuoco di Mosca. E quindi è inutile appoggiare testardamente l’Ucraina ed è anche dannoso. Le sanzioni non danneggiano l’economia russa ma la rafforzano, masochisticamente portando i prezzi dell’energia alle stelle.

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