Di Maio: «Qualcuno cerca il pretesto per creare un incidente. Ma se si va al voto adesso si porta il Paese nel baratro»

di Monica Guerzoni

Il ministro degli Esteri: «Draghi ha suggerito la scissione? Per carità, facciamo i seri»

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Ministro, si è confrontato con la sua coscienza come le ha chiesto Conte? Resterà alla Farnesina nonostante la scissione?
«Per me l’Italia viene prima di ogni interesse di partito — risponde Luigi di Maio nella prima intervista dopo lo strappo —. Dopo aver tollerato in silenzio per mesi, io e oltre 60 colleghi e amici abbiamo dovuto prendere le distanze da chi ci stava portando dalla parte sbagliata della storia. Da chi voleva portare l’Italia su posizioni anti-Nato, da chi è troppo ambiguo sul sostegno all’Ucraina, da chi è rimasto in silenzio invece di prendere le distanze dall’endorsement di Mosca».

Pensa che Conte sia sensibile alle istanze del Cremlino?
«L’Ucraina è il Paese aggredito, Putin è l’aggressore e il suo esercito sta continuando a spargere sangue. Su questo una forza politica seria e responsabile deve agire con maturità, non in base al sentiment dei social e dei sondaggi. Cosa che non è stata fatta dai dirigenti del M5S».

Quali sono i «grandi successi» ai quali ha accennato il premier dopo il Consiglio Ue, il G7 e la Nato?
«L’Italia sta dimostrando protagonismo nella Ue e nei consessi internazionali. Stiamo portando avanti importanti battaglie come il tetto massimo al prezzo del gas, così da aiutare famiglie e imprese. Ma il successo di un governo dipende anche dalla sua tenuta. Quelle forze che giocano a colpire e indebolire il governo mentre partecipa a vertici internazionali non fanno il tifo per l’Italia, sono atteggiamenti irresponsabili».

Per Conte è lei l’irresponsabile e per Fico la scissione è un’operazione di potere.
«Non posso dimenticare che mentre mi trovavo a Lussemburgo al vertice Ue dei ministri degli Esteri, il presidente della Camera mi ha attaccato pubblicamente per questioni di politica interna, generando non poco stupore».

Le sembra opportuno che Draghi abbia lasciato uno storico summit Nato per le «beghe» di governo?
«Dice bene lei, beghe interne. Ma le pare possibile che mentre il governo lavora per ritrovare la pace in Ucraina e stanzia i fondi del Pnrr, ci sono forze politiche che litigano solo per la loro crisi di consensi? Ho trovato da immaturi inscenare dei teatrini che hanno messo in imbarazzo il governo a Madrid. Uno spettacolo indecoroso».

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