Crisi del gas, doppio vertice con Cingolani sullo stato di preallarme

di Fabio Savelli

Due convocazioni in due giorni. Il piano di emergenza sulle forniture di gas entra nel vivo. Martedì è prevista una riunione tecnica del Comitato a cui parteciperanno rappresentanti del ministero per la Transizione ecologica, dell’authority Arera, delle società di rete Snam e Terna, dell’Eni, Edison e delle tre aziende di gestione dei rigassificatori: Snam, Olt e Adriatic Lng. Il secondo è un incontro mercoledì alla presenza del ministro Roberto Cingolani e dei vertici delle società coinvolte.

È presumibile che la soglia di allarme sarà alzata al secondo livello. Una misura precauzionale che non deve preoccupare, che però serve a monitorare meglio gli approvvigionamenti. Ieri Eni ha comunicato di non voler rendere più note le richieste a Gazprom. Si tratta di informazioni sensibili, di valore commerciale e psicologico visto che ogni annuncio rischia di ripercuotersi sul prezzo-spot del gas alla Borsa di Amsterdam complicando la vita (e riducendo i margini) degli operatori che ora devono comprare gas per riempire i depositi.

Descalzi: «Aumentare i flussi dagli altri Paesi»

Ieri sono finiti 55 milioni di metri cubi negli stoccaggi. Però bisogna correre di più. Tocca ai 18 operatori coinvolti, tra cui Eni, Edison ed Enel stessa che deve contribuire alla tenuta del sistema. Il prezzo al metro cubo però è sette volte quello dell’anno passato, dunque non sono incentivati a comprare. Nel frattempo, due centrali idroelettriche sono chiuse a causa della siccità e lo scenario si complica. L’intervista

«In questo momento — ha detto il ceo di Eni Claudio Descalzi intervenendo a Repubblica delle Idee — non bisogna temere nulla, bisogna solo temere l’inazione. Ma se dovessero tagliare adesso non saremmo pronti. Incominceremo a essere pronti per l’inverno 2022-23. L’augurio è che si possa mantenere ancora limitato il flusso russo. Gli stoccaggi sono al 54% (della capacità pari a 16,5 miliardi, ndr), dovremmo forzare ulteriormente l’arrivo da altri Paesi e ci sarà probabilmente uno stato di allerta e qualche restrizione, ma comunque abbiamo una diversificazione che ci farà passare l’inverno».

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