Ucraina Russia, le news di oggi sulla guerra | Usa: il conflitto sarà lungo e estenuante, Putin potrebbe usare l’atomica se temesse una sconfitta

di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Giuseppe Sarcina, Marta Serafini, Paolo Foschi

Le notizie di mercoledì 11 maggio sulla guerra in Ucraina, in diretta: l’allerta dell’intelligence degli Stati Uniti

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• La guerra in Ucraina è arrivata al 77esimo giorno.
• Il premier italiano Mario Draghi ha incontrato martedì negli Usa il presidente americano Joe Biden e insieme hanno rilanciato l’asse contro la Russia. «Putin pensava di dividerci ma ha fallito», ha detto. Oggi la visita al Congresso Usa e l’incontro con Nancy Pelosi.
• Telefonata ieri tra Macron-Xi: «Subito il cessate il fuoco». Il presidente francese parla con Orban per convincerlo sull’embargo del greggio. Sul fronte diplomatico, però, non ci sono elementi per rilanciare in questo momento i negoziati per la pace. La Bielorussia intanto ha schierato truppe speciali al confine con l’Ucraina, Kiev teme l’attacco dallo Stato considerato fedele a Putin.
• Decine di cadaveri di soldati russi sono stati abbandonati senza sepoltura quando le truppe di Mosca si sono ritirate dalla regioni di Kiev e Kharkiv. Al Jazeera ha scoperto numerosi corpi, ammassati in un vagone refrigerato di un treno nella regione di Kiev.

Ore 08:27 – Il prezzo del gas, e il «blocco» in Ucraina

Nella giornata di ieri, l’operatore del gas ucraino ha annunciato l’interruzione del transito del carburante verso l’Europa attraverso la stazione di distribuzione di Sokhranivka, nella regione di Luhansk, al confine con la Russia, per «cause di forza maggiore» — in sostanza, per i combattimenti nella regione.

L’annuncio ha avuto un immediato effetto sui prezzi del gas: sulla piazza di Amsterdam — quella di riferimento per l’Europa — il metano nei primissimi scambi ha raggiunto i 103 euro al Megawattora, in aumento del 4%; ieri le quotazioni avevano chiuso a 98,80 euro al Mwh, con un rialzo del 5%.

Ore 08:20 – L’Ucraina: «Mosca punta a Sud»

Dove si combatte, oggi, in Ucraina? Secondo quanto riferito dallo Stato maggiore delle forze armate di Kiev, l’asse delle operazioni di Mosca sta puntando verso Sud. L’esercito russo — si legge nel report quotidiano — sta conducendo le ostilità più attive nelle direzioni di Slobozhansky e Donetsk, cercando di prendere piede nella direzione di Kryvyi Rih, nell’ Ucraina meridionale.

Secondo lo Stato maggiore – ed è una notazione interessante, perché testimonia le difficoltà russe sul campo – le unità di Mosca stanno concentrando i loro sforzi per prevenire l’ulteriore avanzata delle truppe ucraine verso il confine e conducono attività di ricognizione a Nord e Nord-Est della città di Kharkiv.

Secondo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, «le nostre Forze armate ci hanno dato solo buone notizie dalla regione di Kharkiv. Gli occupanti vengono gradualmente respinti» da lì.

Ore 07:32 – I 40 miliardi di aiuti per l’Ucraina votati dalla Camera Usa

(Giuseppe Sarcina) Un’altra conferma degli umori americani sulla guerra in Ucraina. Il 28 aprile Joe Biden aveva chiesto al Congresso di approvare un super finanziamento da destinare alla resistenza di Zelensky: 33 miliardi di dollari, di cui 20 per gli armamenti.

Ieri sera, martedì 10 maggio, la Camera ha risposto addirittura con un rilancio: 40 miliardi di dollari. Il provvedimento è stato votato a larghissima maggioranza: 368 deputati a favore; 57 contrari.

È l’ennesimo segnale di quanto la spinta «a fare di più» sia forte e condivisa da democratici e repubblicani. Il disegno di legge prevede circa 20,4 miliardi per le forniture militari più altri 3,4 per gli equipaggiamenti; 8,5 miliardi per il sostegno economico; 3 miliardi per l’assistenza umanitaria; 3,4 miliardi di aiuti alimentari; 500 milioni per rilanciare la produzione agricola e altre voci.

La Speaker della Camera, Nancy Pelosi, è stata la principale sponsor di un intervento anche più ampio rispetto a quello sollecitato dalla Casa Bianca. Ieri, poco prima del voto finale dell’aula, Pelosi (partito democratico) aveva scritto una lettera a tutti i deputati: «Il tempo qui è il fattore essenziale, non possiamo permetterci di attendere oltre. Con questo pacchetto, l’America invia un sonoro segnale al mondo. Noi siamo determinati a restare al fianco del coraggioso popolo dell’Ucraina, fino a quando non conquisterà la vittoria». Ora il testo verrà esaminato dal Senato, dove dovrebbe passare senza difficoltà.

Come si vede, sulla guerra la politica americana è compatta: dal presidente al Congresso, dai democratici ai repubblicani. Capitol Hill aveva già varato una prima legge da 13,6 miliardi di dollari; con questa si arriverà all’impressionante cifra di 53,6 miliardi di dollari. Questo spiega anche perché l’appello di Draghi di ieri, «cerchiamo un cessate il fuoco e un negoziato con tutti i canali possibili», è scivolato via nell’incontro con Biden. Nota a margine: i principali giornali e le televisioni americane hanno menzionato solo di sfuggita la visita del presidente del Consiglio italiano. I media si sono concentrati sul discorso del presidente che ha illustrato il suo piano per arginare l’inflazione.

Ore 06:35 – Il senatore Coons: chiediamoci cosa fare se Putin colpirà la Nato

«Chiediamoci cosa fare se Putin colpirà la Nato»: è la domanda che si fa Christopher Coons, il parlamentare più vicino a Biden. È diventato senatore nel 2010, ereditando politicamente uno dei due seggi del Delaware, occupato fino a quel momento dall’amico «Joe». Subito dopo aver vinto le elezioni, il presidente aveva pensato di assegnargli il posto di Segretario di Stato. Poi, però, preferì lasciarlo al Senato a puntellare una maggioranza precaria e scelse Antony Blinken come capo della diplomazia. Oggi Coons, 58 anni, è presidente del Comitato etico e fa parte, tra l’altro, della Commissione Esteri del Senato. È un punto di riferimento per democratici e repubblicani che nelle ultime settimane hanno spinto per «fare di più» sull’Ucraina. Ha accettato di parlare con il Corriere prima della visita di Mario Draghi a Washington. (Qui l’articolo completo di Giuseppe Sarcina)

Ore 06:27 – Zelensky: riconquistati alcuni villaggi nella zona di Kharkiv

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che le forze ucraine hanno riconquistato alcuni villaggi nella regione di Kharkiv. «Le forze armate del nostro stato hanno dato a tutti noi buone notizie dalla regione di Kharkiv. Gli occupanti vengono gradualmente allontanati», ha detto il leader, «sono grato a tutti i nostri difensori che stanno tenendo la linea e dimostrando una forza veramente sovrumana per cacciare l’esercito di invasori. Una volta il secondo esercito più potente del mondo».

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