Superbonus, tra Giorgetti e Salvini si è aperto un nuovo fronte

di Marco Cremonesi

Il leader della Lega: Giancarlo dice che non basta? Però è essenziale. Anche Bagnai replica al ministro: sulla linea ci si può confrontare ma decide il segretario

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Il prossimo match rischia di essere già oggi. Il provvedimento sulle concessioni balneari ha le caratteristiche per innescare tensioni serie tra la Lega e il governo, nonostante alcuni segnali lascino pensare che lo scontro potrebbe non essere frontale. L’opposizione alla direttiva Bolkenstein è sempre stata un cavallo di battaglia del partito fin dai tempi di Umberto Bossi, laggiù nel 2006. Oggi il provvedimento approderà in Consiglio dei ministri, con il governo che sembra intenzionato a procedere con la liberalizzazione del mercato dal 2023. Il tema è tra l’altro capace di riattivare la discussione sull’Europa e magari dividere al suo interno la stessa Lega.

A prima vista, è quel che è appena successo su un altro tema. «Il superbonus? — ha detto il segretario del Carroccio Matteo Salvini — è uno strumento assolutamente efficace e stiamo lavorando per aumentare la cessione del credito. In caso contrario, si bloccherebbe il settore edilizio che è in ripresa. È fondamentale andare avanti». Non proprio la stessa posizione di Giancarlo Giorgetti, vicesegretario della Lega e ministro allo Sviluppo economico che, in un’intervista al Corriere della Sera, aveva detto che per come è stato applicato (contro il parere del governo Draghi) si sta rivelando una sorta di droga: se lo Stato «dà ai miliardari i soldi per ristrutturare gratis la quinta casa al mare», mentre non ha risorse per la riconversione dell’automotive «c’è qualcosa che non va».

Salvini tenta di spegnere la polemica: «Giorgetti dice che non basta il superbonus. Ovvio che non basta, però è fondamentale andare avanti sulla via del superbonus per aiutare gli italiani e un settore come l’edilizia». In realtà, il ministro dello Sviluppo economico non aveva avuto intenzioni polemiche. In effetti, ha riconosciuto anche il valore del bonus all’edilizia nella fase più dura della pandemia e ne aveva anche apprezzati gli effetti sul Pil. Senza però nascondersi il fatto che una politica industriale è altra cosa. Soprattutto con le difficoltà che sembrano destinate a diventare drammatiche nel settore auto e nella sua filiera. A riprova del fatto che la polemica tra i due non esisterebbe, spiegano nel Carroccio, Salvini e Giorgetti si sarebbero sentiti nei giorni scorsi proprio per ragionare sulle possibili iniziative per un settore che in Italia rappresenta il lavoro per 200 mila persone.

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