Sfondata quota 200 mila contagi in un giorno. Il piano Figliuolo: 36 milioni di vaccini in 2 mesi

Grazia Longo

ROMA. A fronte di 21 milioni di italiani che hanno già fatto la terza dose dell’immunizzazione anti Covid, con l’entrata in vigore dell’obbligatorietà del vaccino per tutti gli over 50, sono poco più di 2 milioni e 200 mila (esclusi i guariti) i nostri connazionali che dovranno mettersi in regola. A questi si aggiungono i 36 milioni che restano in attesa della dose booster. Per non dimenticare, poi, i bambini tra i 5 e gli 11 anni, che sono poco oltre i 3 milioni e 200 mila. Due domande, quindi, si impongono: reggerà la macchina organizzativa coordinata dal generale Francesco Figliuolo? E ancora: abbiamo vaccini a sufficienza? Figliuolo è ottimista e garantisce che tutto funzionerà senza intoppi, perché stiamo procedendo alla media di 500 mila vaccini al giorno e potremmo ancora incrementare e perché per il mese di gennaio ci sono 26 milioni dosi di somministrazione disponibili.

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Considerazioni ampiamente condivise anche dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che precisa: «Lo scorso autunno abbiamo raggiunto un picco di 700 mila vaccini al giorno ed eravamo anche in grado di fare di più. Ma non c’era la domanda e quindi ci siamo attestati su quella cifra. Il problema è che la gente non si prenota perché non vuole vaccinarsi. I vaccini bastano per tutti e gli hub distribuiti su tutto il territorio nazionale sono più che sufficienti». Per rafforzare le sue riflessioni aggiunge: «Se ci attestiamo su 600 mila vaccini al giorno, in un mese raggiungiamo quota 18 milioni, in due mesi 36 milioni. Giusto il numero di italiani che devono fare la terza dose. Chi mette in dubbio la nostra macchina organizzativa non ha chiara la matematica. Ribadisco: il problema è che c’è ancora chi fa resistenza al vaccino».

I lavoratori dai 50 anni in su per ottenere il Green Pass rafforzato dovranno fare la prima dose almeno entro il 31 gennaio. Anche dalle Regioni arrivano rassicurazioni in merito alla tenuta della campagna vaccinale. In Piemonte l’intera rete dei centri vaccinali è stata potenziata, ampliando gli orari o attivando altre strutture, ed è stato incrementato anche l’accordo di collaborazione per la vaccinazione in farmacia e il supporto dei medici di famiglia. Tutto questo con l’obiettivo di arrivare a breve a una media di 50.000 somministrazioni al giorno rispetto a quella attuale di circa 35 mila prevista dal target Figliuolo fino a metà gennaio. La Toscana ha rafforzato la collaborazione con le aziende private per l’istituzione di centri vaccinali: lunedì prossimo apriranno altri tre hub aziendali per la somministrazione della dose booster. E la Liguria, che oggi procede al passo di 15 mila vaccinazioni al giorno, può salire a 20 mila senza dover aumentare gli hub.

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