Campidoglio, la musica è cambiata: Michetti pilotato da Radio Radio l’emittente dei No Vax

di Lorenzo D’Albergo

Si agita il cordone di portavoce e spin doctor che il centrodestra ha costruito attorno Enrico Michetti. Sbuffa insofferente perché il candidato al Campidoglio è fuori controllo. Ovvero controllato.

Ma non dai partiti che lo hanno scelto per l’assalto a palazzo Senatorio. Se nelle prime settimane di campagna, per restituirne ai media la dimensione civica, dell’avvocato i collaboratori incensavano soprattutto “l’indipendenza nelle strategie elettorali”, oggi la musica è cambiata. Fughe dai confronti, scivoloni e gaffe. A una settimana dal ballottaggio si punta il dito contro “le scelte del comitato parallelo” del tribuno. Senza più nascondersi: “Quelli di Radio Radio ci costano figuracce e voti”.

Un passo indietro. Dopo i “no” alla candidatura a sindaco di Guido Bertolaso di Giorgia Meloni, a individuare il nome del semisconosciuto Michetti sono stati la sorella della leader di Fratelli d’Italia, Arianna, e il coordinatore regionale Fabio Trancassini. Calciomercato politico: “Ci siamo presi il Mr. Wolf della pubblica amministrazione”. Un colpo a effetto in teoria reso ancora più goloso dalla retorica che il legale sfoggiava (e sfoggia ancora) sulle frequenze di Radio Radio.

L’emittente, nata nel 1978 per gracchiare di Roma e Lazio, negli anni si è evoluta. Prima talk radio centrata sui tantissimi guai della capitale. Poi, spinta dalla pandemia, la svolta. Pallone, certo. Ma, con il campionato bloccato dal virus, perché non cedere alla deriva complottista? Perché non soffiare sul fuoco No Vax? I dubbi sono stati sciolti in fretta a giudicare dagli articoli di Radio Radio: “Studio shock. Il vaccino è inutile!”. Vanno forte anche “le opinioni sul vaccino che vi nascondono” e “le bufale sulle cure negate”.

Orchestrato dall’editore Fabio Duranti e dallo speaker di punta, Ilario Di Giovambattista, è questo il contenitore in cui ha iniziato ad alzare la voce Michetti. Lo stesso che a fine anni ’90 sostenne la cura Di Bella contro il cancro (bocciata dalla comunità scientifica) fino alla fiaccolata a palazzo Chigi.
Negli studi alla Bufalotta, periferia Nord di Roma, il tribuno è partito con la striscia mattutina “La pulce e il professore”.

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