Giovannini: “Arriva la svolta verde da 43 miliardi, sapremo tutelare imprese e famiglie”

PAOLO BARONI

«La transizione ecologica è necessaria, oltre che essere una grande opportunità. Ha dei costi, ma il governo, come ha già fatto nei mesi scorsi è impegnato ad evitare che l’aumento dei prezzi ricada sulle famiglie più fragili» assicura il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini. Per incentivare le politiche «green» il Mims oggi ha disposione ben 43 dei 62 miliardi di euro stanziati grazie al Pnrr, al fondo complementare ed al bilancio dello Stato, ovvero il 70% dell’intera torta. «Tutte le decisioni che sta prendendo il ministero vanno in questa direzione». Si punta sulla cura del ferro per abbattere la Co2 (2,3 milioni di tonnellate annue in meno), si investe sulle colonnine per la ricarica elettrica delle auto, su nuovi nuovi bus elettrici e a idrogeno, sulla mobilità dolce e l’efficentamento energetico dell’edilizia residenziale pubblica e su tanti altri programmi. In parallelo avanzano i cantieri e le grandi opere. «Alcune – spega ancora Giovannini – sono già partite, penso all’alta velocità Napoli-Bari, altre sono già commissariate e sono in fase di avvio o di prosecuzione, altre ancora sono oggetto di bandi, come quelli recenti di Rete ferroviaria italiana. Che tra l’altro prevedono anche le condizioni premiali che abbiamo inserito nel Decreto semplificazioni a favore di donne e giovani».

Alcuni commissari, stando a indiscrezioni, le avrebbero scritto per segnalare che gli organismi che dovrebbero accelerare i pareri dopo due mesi non sono ancora operativi.

«Recentemente non ho ricevuto alcuna lettera». Ma a che punto è l’iter per insediare la Commissione bis per la valutazione di impatto ambientale e del Comitato speciale del Consiglio lavori pubblici?

«I membri del secondo, di nostra competenza, sono stati identificati e il decreto è all’esame della Presidenza del Consiglio; sul Comitato Via, di competenza del Mite, non ho aggiornamenti. Ma attenzione, a parte che il Pnrr non è solo grandi opere, questi comitati devono esprimersi sui piani di fattibilità tecnico-economica che spetta alle stazioni appaltanti preparare e che non sono ancora pronti per cui, anche fossero già insediate, al momento queste commissioni non avrebbero alcun documento su cui esprimersi».

Nessun ritardo dunque?

«No, anzi. Dopo aver definito il Pnrr, abbiamo firmato e concluso con mesi di anticipo rispetto agli standard l’aggiornamento dei contratti di programma con Rfi e Anas. E in particolare nel primo è stato inserito un fondo di mezzo miliardo per le progettazioni delle opere del Pnrr, alcune delle quali verranno sottoposte al vaglio della Commissione speciale. E comunque tutti i commissari hanno un punto di contatto all’interno del ministero per risolvere i problemi che eventualmente dovessero incontrare. I poteri commissariali e le norme in questione sono chiarissimi. La scorsa settimana per il cantiere del Terzo valico si sono rischiati la cassa integrazione per 300 persone e lo stop dei lavori: il commissario Maugeri ha lavorato intensamente e in una settimana il problema è stato risolto e i lavori sono ripartiti».

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