Scuola, Rientro in classe 2021: perché mancano ancora i prof

di Gianna Fregonara e Orsola Riva

Al Nord nei posti liberi supplente 1 su due. Il concorso sprint e il caso degli insegnanti di sostegno. «Troppi errori nelle graduatorie, rinviate le assegnazioni delle supplenze»

Tutti in classe sì, ma dove sono gli insegnanti? Se lo chiedono in questi giorni genitori e studenti che ancora hanno orari dimezzati e ore buche in attesa della nomina del prof. Succede soprattutto al Nord, come è regola da diversi anni. In Lombardia, al termine dell’ultima tornata di assunzioni, sono rimasti scoperti più della metà dei posti, in Veneto e Piemonte mancano 3 prof su 5. Ma anche nelle regioni tradizionalmente considerate come il «bacino» degli insegnanti non è andata bene: in Campania è rimasta vuota una cattedra su 4 e in Sicilia 2 su 5. Arriveranno i supplenti. Sì ma quando? «Siamo molto più avanti dello scorso anno quando gli ultimi contratti annuali li abbiamo chiusi a marzo», spiega Cristina Costarelli presidente dell’Associazione presidi del Lazio.

Vuote una su due

E infatti è vero che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha mantenuto la promessa di fare le immissioni in ruolo entro fine agosto e di assegnare i supplenti prima del 13 settembre. «Uno sforzo titanico» fatto dall’amministrazione scolastica per anticipare i tempi. Ma poi qualcosa è andato storto. Le assunzioni andate a buon fine sono state quasi 60mila (il triplo dell’anno scorso, anche grazie al concorso straordinario voluto contro tutto e tutti dalla ex ministra Azzolina), ma rappresentano poco più della metà dei 112mila posti che erano stati autorizzati dal Mef a luglio. Né poteva andare altrimenti visto che il concorso ordinario che era stato bandito ormai un anno e mezzo fa è rimasto congelato causa Covid mentre grattando il fondo delle graduatorie dei precari storici e dei vincitori di vecchi concorsi sono saltati fuori poco più di ventimila «nuovi» prof.

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Concorso sprint

Troppo pochi e così, di gran carriera, una settimana prima della prima campanella sono stati assegnati più di 110 mila contratti fino a fine giugno. Perfino il concorso Stem per professori di matematica fisica e informatica bandito in extremis quest’estate è andato avanti senza intoppi: dei seimila posti in palio, però, fra defezioni e bocciature finora ne sono stati assegnati duemila, anche se c’è tempo fino a fine ottobre. A Milano, su quasi 600 posti scoperti per matematica alle medie, ne sono arrivati dal concorso solo 234, più appena tre (un flop) con la procedura straordinaria varata dal governo per i precari di prima fascia. Le graduatorie provinciali da cui si attingono i supplenti- rifatte lo scorso anno – sono ancora piene di errori che ritardano ulteriormente le assunzioni. Non solo, Uffici scolastici e sindacati lamentano un altro fenomeno: una marea di rinunce. Da parte di professori di tutte le materie, da matematica a italiano, per non parlare dell’emergenza sostegno. «Io devo ancora assegnare 480 cattedre: 180 su posto comune più 300 per il sostegno – dice il provveditore di Brescia Giuseppe Bonelli -. Ma rispetto al 2020, non c’è paragone. L’anno scorso di questi tempi erano vuoti ancora 4.000 mila posti, per riempirli tutti c’è voluto fino a Natale». Certo pesano le rinunce, circa 400 in tutta la provincia, ma Bonelli è ottimista, spera di chiudere la pratica in un mese.

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