Ho provato a entrare nella testa degli amici No vax

di   Beppe Severgnini

Ho convinto un No vax. Non so come ho fatto, ma è successo. Ho un dubbio: forse il merito è della giovane fidanzata bruna che, dal finestrino dell’automobile, mostrava orgogliosa il cerottino post-vaccinazione. Ma, insomma, è accaduto. Se ogni vaccinato convincesse qualcuno, avremmo risolto il problema. Anzi, basterebbe meno, considerato che 36 milioni di noi — pari al 67% della popolazione over 12 — hanno già completato il ciclo vaccinale, e molti sono prenotati al ritorno delle vacanze.

Chi sono quelli che non riesco a convincere? Breve identikit: persone in buona salute, istruite, socialmente consapevoli, attente all’ambiente, con un tocco new-age. Perché non si vogliono vaccinare? Dopo tanti ragionamenti, sono arrivato a una conclusione: hanno più paura del vaccino che del virus.

Il vaccino, nel momento in cui decidi di farlo, è una cosa concreta, certa, creata dall’uomo; il virus è naturale, invisibile, incerto, improbabile (secondo loro). Non serve ripetergli che la medicina, la statistica e i governi di tutto il mondo ripetono in coro: il problema è il Covid, il vaccino è la soluzione! Credono nel complotto planetario? No, quella è la convinzione dei mattocchi, con cui non val la pena sprecare il fiato. I miei No vax educati, ripeto, hanno più paura del vaccino che del virus. Ma non lo vogliono ammettere.

Sono campioni di rimozione, e hanno gli strumenti intellettuali per mettere insieme scuse blande. Ricordo quello che diceva mio papà notaio: i clienti migliori sono i contadini e i grandi giuristi perché, per motivi diversi, si affidano a te; i clienti peggiori sono quelli che credono di saperne qualcosa. Vale per i miei conoscenti No vax: sono intelligenti a sufficienza da crearsi una giustificazione, non abbastanza saggi da fidarsi di scienza, competenza ed evidenza.

Stimolare il loro senso civico? Ricordargli — come hanno fatto il Papa, il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio — che il vaccino è un dovere morale, una forma di rispetto per gli altri? Non serve. Senso civico ne hanno — la raccolta differenziata dei miei No vax è impeccabile — ma passa in secondo piano, davanti alla paura del vaccino. Infaticabile, irriducibile, inconfessabile.

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