Variante Delta e Delta +: dove sono in Italia? Come contrastarne l’avanzata?

Che cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi?
Una circolazione intensa del virus, seppure con pochi casi gravi e decessi, aumenta il rischio che si sviluppino nuove mutazioni. «L’interesse di qualunque virus è replicarsi il più possibile senza uccidere il suo ospite — chiarisce Perno —, infatti le nuove varianti sono più trasmissibili delle precedenti ma presumibilmente non più letali. Lasciando però il virus libero di correre si potrebbero sviluppare e diffondere, per errore (o meglio, contro l’interesse del virus stesso) mutazioni più patogene o che sfuggono ai vaccini. Cosa che finora, per fortuna, non è accaduta. Per tenere sotto controllo Sars-CoV-2 c’è un’unica soluzione: chiuderlo in gabbia, impedirgli di circolare. Per centrare questo obiettivo bisogna vaccinare più persone possibile con le due dosi in tempi rapidi, in tutto il mondo». In Italia il 30% della popolazione over 12, 16 milioni e mezzo di persone, ha ricevuto entrambe le iniezioni (o il monodose di Johnson & Johnson). «È importante sapere che la prima dose è solo l’inizio del percorso — sottolinea Perno —: il sistema immunitario si attiva, ma è con il richiamo, fatto nei tempi giusti, che si scatena garantendo la protezione».

Si parla della variante Delta «plus»: che cos’è?
Il nuovo ceppo è stato identificato in India dall’Istituto di genomica del Consiglio nazionale delle ricerche e risulta presente in tre Stati. La variante Delta plus (AY.1) si sta diffondendo rapidamente nel Paese: rispetto alla «madre» (Delta) ha accumulato mutazioni che le permettono di trasmettersi più facilmente. Si è così allargata la famiglia Delta. Oltre alla versione più nota, B.1.617.2, ne esistono altre due: B.1.617.1 e B.1.617.3, meno preoccupanti e chiamate entrambe Kappa. Il nome completo della Delta plus è B.1.617.2.1, a indicare la stretta parentela con la progenitrice, dalla quale si distingue soprattutto per una mutazione, la K417N (nella proteina Spike), che ha in comune con il ceppo Beta, sequenziato per la prima volta in Sudafrica.

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