Parità di genere: una spinta da 7 miliardi

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di   Paola Pica

La parità di genere diventa «priorità» nell’agenda di governo. Mario Draghi aveva annunciato l’8 marzo scorso «una strategia nazionale» contro lo squilibrio che frena il Paese e, nel giorno del via libera dell’Europa al Piano di ripresa, rende più concreta l’idea indicando un investimento di «almeno 7 miliardi» entro il 2026. Al «Women Political Leaders Summit» — tra i panelist il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Bce Christine Lagarde — il premier italiano sostiene le necessità non più rinviabili di aprire il mercato del lavoro, porre rimedio al gap delle retribuzioni, aumentare il numero di donne in ruoli di responsabilità. «Va colmato poi il divario nel mondo della politica» dice il presidente del Consiglio che al momento della formazione del suo stesso governo si trovò a fare i conti con l’esiguità delle candidature femminili avanzate dai partiti. Il G20 a presidenza italiana dedicherà in agosto un incontro ad hoc,la parità è un tema globale. «Ogni giorno milioni di ragazze imparano, a proprie spese, di non poter realizzare i propri sogni . Subiscono discriminazioni, a volte violente. Devono accettare anziché scegliere. Questa situazione non solo è immorale e ingiusta — avverte — ma rappresenta un atteggiamento miope. Le nostre economie stanno perdendo alcuni dei nostri talenti migliori. Le nostre società si stanno lasciando sfuggire alcune delle migliori leader del futuro».

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