Il Movimento di Conte ha un problema: è senza un quattrino

Ecco perché il tesoretto che si maturerà con l’autotassazione degli eletti diventa cruciale nella gestione di un Movimento dai connotati rinnovati, ed ecco anche perché, spiega un parlamentare di peso “Giuseppe ci penserà tre volte prima di alzare il vespaio, perché non gli conviene da nessun punto di vista”. La prima tranche, quella di aprile che aveva scadenza il 10 maggio, dovrebbe essere già in cassa, ma così come è entrata ne uscirà. È quello l’unico tesoretto a cui attingere per saldare il debito con Casaleggio. Sul sito tirendiconto.it sono una minoranza i parlamentari che sembrano aver già assolto al compito di rimpinguare le casse, ma dai direttivi si giustificano spiegando che le scadenze differite a dieci giorni del mese successivo hanno reso più macchinoso l’aggiornamento. Certo è che sono in molti a rumoreggiare sulla scelta. “Perché io che ho sempre versato i 300 euro debbo sostanzialmente pagare Casaleggio due volte?”, ci dice un deputato sul piede di guerra: “E siamo tanti in questa situazione”, aggiunge.

Ma i soldi sono pochi, gli impegni che si prospettano per il futuro tanti e onerosi. Conviene tenere il gruppo unito, per ragioni politiche evidenti, ma anche per ragioni economiche che lo sono meno, ma non per questo meno stringenti.

L’HUFFPOST

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