Contagi giù del 30% “Fra un mese l’Italia sarà zona bianca”

PAOLO RUSSO

Forti di una curva dei contagi che flette sempre più in basso, le Regioni provano a forzare la mano proponendo nelle loro linee guida sulle riaperture di cancellare sia il limite di 4 persone non conviventi al tavolo di bar e ristoranti, sia il possesso del Green pass per partecipare a banchetti e cerimonie, che probabilmente il Cts oggi inserirà nei protocolli senza prevedere limiti al numero degli invitati ma vietando di servirsi da soli.


  Regole che potrebbe essere però superate dai fatti, perché di questo passo da qui al 21 giugno, secondo le proiezioni del Cnr, tutta l’Italia sarà in fascia bianca, dove tutto riapre e restano soltanto distanziamento e mascherine. Il rapporto della Fondazione Gimbe dice che nell’ultima settimana i contagi sono calati di oltre il 30% mentre in sei settimane i ricoveri nei reparti di medicina sono diminuiti del 66% e quelli in terapia intensiva del 55%.

Oggi il monitoraggio settimanale a cura dell’Iss certificherà che l’Italia da lunedì sarà tutta in giallo, con la piccola Valle d’Aosta sdoganata finalmente dalla fascia arancione, dove era confinata da sola. Ma basandosi sul trend di decrescita, il professor Giovanni Sebastiani, ricercatore all’istituto per la applicazioni del calcolo del Cnr, ha stilato il calendario da qui al 21 giugno delle riaperture totali da fascia bianca, dove l’ultimo decreto del governo colloca le regioni con un’incidenza dei casi settimanali inferiore a 50 ogni 100 mila abitanti. Calcolo che deve tener conto del fatto, come previsto dallo stesso provvedimento, che per varcare i cancelli dell’Eden dove tutto riapre quella incidenza occorre mantenerla per tre settimane di fila. Così, in linea con le previsioni dell’esecutivo, il 1° giugno sarà la volta di Molise, Friuli Venezia Giulia e Sardegna, seguite il 7 da Liguria, Abruzzo e Veneto, che numeri da bianco li avrebbero già oggi. Ma nel calendario delle ritrovate libertà la data da cerchiare in rosso è quella del 14 giugno, quando in fascia bianca sono candidate a entrare in 10: Lazio, Sicilia, Calabria, Lombardia, Trentino, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia, Marche e Umbria. A chiudere, il 21 giugno, Valle d’Aosta, Toscana, Campania e probabilmente Basilicata. L’unica che rischia di restare fuori dal club dei blancos è la provincia di Bolzano, «che da 30 giorni ha una curva piatta dei contagi che non accenna a piegare verso il basso», spiega Sebastiani. Il quale di province in situazione di pericolosa stasi ne ha individuare una decina.

Per il liberi tutti occorrerà ovviamente che il trend continui ad essere quello della decrescita dei casi. Ma dopo il bollettino di ieri che ne registra 5.741, circa tremila in meno rispetto al giovedì precedente, c’è di che essere ottimisti, perché il pericolo che le riaperture del 26 aprile potessero provocare una ripresa dei contagi sembra scongiurato. Quasi sicuramente per merito della cavalcata della campagna vaccinale, che ieri ha superato la soglia dei 29 milioni di somministrazioni, con oltre nove milioni di italiani ad aver ricevuto entrambe le dosi, il 33% la prima. Percentuale che si avvicina a quel 50% indicato dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, come soglia oltre la quale potremmo riporre in tasca le mascherine, almeno all’aperto.

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