Il coprifuoco sarà eliminato entro luglio: oggi la cabina di regia, in settimana il nuovo decreto sulle riaperture

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Il coprifuoco sarà eliminato entro luglio: oggi la cabina di regia, in settimana il nuovo decreto sulle riaperture

Ansa

La cabina di regia si riunisce oggi per scrivere il nuovo decreto che sarà approvato questa settimana dal Consiglio dei ministri. Il governo ha già raggiunto l’accordo sulle date di alcune riaperture e soprattutto sulla modifica dei parametri per il cambio di fascia delle Regioni. Si terrà conto dell’Rt ospedaliero che conteggia i ricoveri nei reparti e nelle terapie intensive invece dei nuovi contagiati e si misurerà l’incidenza dei nuovi casi su 100 mila abitanti. Il monitoraggio del 21 maggio sarà dunque basato sui nuovi criteri e potrebbe portare alcune aree in fascia bianca, dove tutte le attività sono aperte e il coprifuoco viene ridotto o addirittura eliminato.

Coprifuoco: modifiche per gradi, poi l’eliminazione a fine giugno

L’accordo è ormai fatto: entro luglio il coprifuoco sarà eliminato. Ma la decisione non sarà immediata, si seguirà un percorso «graduale». L’ipotesi è quella di far slittare dal 24 maggio l’obbligo di rientro a casa alle 23 e dopo un paio di settimane alle 24. Una progressione che porterà alla fine di giugno quando sarà eliminato il divieto di circolare la sera. È una soluzione che però non piace alla Lega. Alla riunione di oggi la richiesta sarà di eliminare il coprifuoco già dal 2 giugno. Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ribadito la necessità di procedere seguendo la curva epidemiologica e dunque appare difficile che si possa arrivare subito a un’eliminazione della regola stabilita per evitare gli assembramenti nei luoghi della movida.

Consumazioni, via libera al bancone. Il nodo delle cene

Il decreto in vigore dal 26 aprile fissa all’1 giugno la riapertura di bar e ristoranti al chiuso dalle 5 alle 18. Ma soltanto con consumazione al tavolo. C’è l’accordo per consentire la consumazione al bancone nei bar dall’1 giugno, ma l’ala aperturista del governo chiede di anticipare questa scadenza al 24 maggio. L’altra questione da affrontare riguarda l’apertura serale. Alcuni ministri, ma anche molti governatori, vorrebbero infatti consentire l’apertura anche a cena, sempre dall’1 giugno. Una decisione sarà presa sulla base del monitoraggio e mantenendo il protocollo già in vigore che prevede massimo quattro persone al tavolo, a meno che non si tratti di componenti di un nucleo familiare, e obbligo di mascherina quando non si sta seduti.

Sulle piscine coperte continua lo stop, ma c’è uno spiraglio

Il 1° giugno riaprono le palestre. Non c’è invece una data ancora stabilita per la riapertura delle piscine al chiuso. E anche su questo dovrà esprimersi la cabina di regia. Piscine all’aperto e stabilimenti balneari sono aperti al pubblico dal 15 maggio. La richiesta è di poter nuotare anche indoor prima possibile. L’ostacolo finora imposto dal Comitato tecnico scientifico riguarda l’uso degli spogliatoi e delle docce che non è consentito nelle strutture sportive e per questo era stata sospesa la ripartenza delle piscine al chiuso, ma è presumibile che nel corso della riunione di oggi sia pur con alcune cautele che riguardano la presenza negli spogliatoi e soprattutto la distanza in vasca — fissata a 7metri quadri — la ripartenza possa coincidere con la partenza delle palestre.

Centri commerciali, l’accordo è fatto: aperti nel weekend dopo le proteste

L’accordo sembra ormai fatto: dal prossimo fine settimana — il 22
e il 23 maggio — i centri commerciali potrebbero rimanere aperti. Erano state le associazioni di categoria a protestare per una «misura discriminatoria» che imponeva la chiusura nei giorni festivi e prefestivi ad esclusione di alimentari, edicole, tabaccai e farmacie. L’impegno preso a Palazzo Chigi prevedeva una rivalutazione della norma se la curva epidemiologica fosse rimasta in discesa e adesso che i dati appaiono confortanti sembra scontato che arrivi il via libera del governo. Anche in questo caso si dovrà rispettare il protocollo che impone l’obbligo di indossare la mascherina e il contingentamento degli ingressi nei vari esercizi commerciali che si trovano all’interno delle strutture.

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