Recovery, 120 progetti nel 2021. Via alle assunzioni negli enti pubblici

Luca Monticelli

Il piano di ripresa e resilienza inviato a Bruxelles dal governo prende concretamente forma in quasi 2.500 pagine, dove vengono dettagliati i progetti che dovranno ridisegnare l’Italia grazie ai 191 miliardi di fondi europei.

In attesa delle risorse del Pnrr, partono la assunzioni nella pa: 80 mila docenti precari verranno stabilizzati nella scuola, mentre a giugno nelle regioni del Mezzogiorno si terrà il concorsone per 2.800 posti disponibili nelle varie amministrazioni. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi lancia il patto per la scuola, da realizzare insieme ai sindacati per fare della formazione il motore dello sviluppo. Nel documento preparato dal ministero c’è anche il rinnovo del contratto per oltre un milione di lavoratori. L’aumento medio quantificato è pari a 86 euro lordi, cifra che però dovrebbe salire intorno ai cento euro.

Entra poi nel vivo la stagione dei concorsi che segna la prima rivoluzione post Covid: la prova per l’assunzione di 2.800 profili tecnici qualificati nelle amministrazioni delle regioni del sud si terrà dal 9 all’11 giugno. Prevede un’unica prova scritta digitale per 8.582 candidati, selezionati tra gli 81.150 che hanno presentato domanda sulla base dei titoli e delle esperienze lavorative. Sono state fissate due sessioni in cinque sedi individuate in Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia. L’obiettivo del ministro Renato Brunetta è concludere la selezione in 100 giorni con la pubblicazione delle graduatorie finali. Ma questo è solo il primo atto dei maxiconcorsi nella pa. I prossimi sono l’Agenzia delle dogane (2.500 posti) e il comune di Roma (1.470).

Quanto al Pnrr, nelle 2.487 pagine che Palazzo Chigi ha trasmesso alla Commissione europea e al Parlamento vengono illustrati i singoli progetti da realizzare nei prossimi 5 anni. Il cronoprogramma stabilisce la chiusura del piano con tutti gli investimenti e le riforme entro il 31 agosto 2026. Più di un terzo delle linee di intervento (120 su 323) partiranno, o sono già partite quest’anno. La spesa stimata nel 2021 è di 13,8 miliardi.

Secondo le tabelle allegate al Pnrr gli stanziamenti maggiori di quest’anno riguardano due misure varate con la legge di bilancio: Transizione 4.0 (1,7 miliardi) e il rifinanziamento del Fondo Simest per rafforzare la solidità patrimoniale delle imprese. Un miliardo è destinato all’efficientamento energetico dei Comuni.

Nelle migliaia di schede a disposizione delle Camere, gran parte scritte in inglese, lo schema di governance del Recovery prevede tre livelli (ministeri-Regioni- enti locali) con una “control room” a Palazzo Chigi e il Mef a coordinare e dialogare con Bruxelles. In arrivo anche un’autorità ad hoc che sia responsabile del sistema di verifica interno.

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