Recovery, una sfida da vincere a tutti i costi

Francesco Profumo*

Siamo all’ultimo miglio. Entro il 30 aprile gli Stati dell’Ue, e quindi anche l’Italia, dovranno presentare i Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (Pnrr). I Piani definiranno la programmazione e l’impiego della maggior parte delle risorse di Next Generation EU (Ngeu). Al contempo, metteranno alla prova la capacità di progettare, organizzare e gestire degli Stati membri, oltre che delle istituzioni europee di sostenere, coordinare e monitorare una mole di progetti e investimenti mai visti nella storia dell’Unione. E’ una doppia sfida, dopo l’anno horribilis 2020, perché queste risorse non vadano sprecate, ma riescano a costruire l’asse portante per la crescita, per l’occupazione e per la prosperità diffusa dei 500.000.000 di cittadini dell’Unione europea. L’impresa è difficile e richiederà un grande impegno da parte di tutti gli attori pubblici e i privati, a livello regionale, nazionale ed europeo. È una sfida che non solo non dobbiamo perdere, ma dobbiamo vincere alla grande. Con il Next Generation EU (Ngeu) – finanziato con risorse raccolte sui mercati finanziari, con garanzia europea e quindi a tassi di interesse sui prestiti molto bassi – l’Ue mette in campo 750 miliardi che finanziano programmi specifici finalizzati ad alimentare una ripresa sostenibile e a costruire un’Europa più resiliente.

All’interno di Next Generation EU, la Recovery and resilience facility (Rrf) è un dispositivo temporaneo, non un fondo, ed è lo strumento più importante finanziato da Ngeu: 672,5 miliardi di euro, da distribuire ai 27 Paesi dell’Unione tra il 2021 e il 2026, finalizzati a sostenere le riforme e i progetti degli Stati membri, allo scopo di attenuare l’impatto a livello sociale ed economico della pandemia per rendere le economie più sostenibili, resilienti e meglio preparate per le sfide poste dalle transizioni digitale e verde dei prossimi decenni. Di questi, 312,5 miliardi sono per sovvenzioni a fondo perduto e la restante parte, 360 miliardi, sotto forma di prestiti, a tasso agevolato, da restituire dal 2028 al 2058. Per l’Italia, come noto, sono a disposizione circa 209 miliardi da Next Generation EU, il 27,8% del totale a livello Eu, di questi 193 miliardi provengono da Rrf e il resto da altri programmi. E’ una mossa senza precedenti.

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