Giustizia, svolta intercettazioni: “No ai tabulati telefonici senza l’assenso del gip”

Sì, certo, gli obiettiamo, ma il pm non è un guardone che vuole curiosare nell’intimità degli italiani. Chiede i tabulati perché intravvede un reato. Replica Costa: “Certo, ma oggi il pm può chiederlo per qualsiasi reato, anche piccolo. La futura legge dovrà stabilire che per i tabulati dovrà valere la stessa regola delle intercettazioni. Sì ai tabulati per i reati gravi, no per quelli non gravi”. Il tetto, oggi, si attesta sui reati puniti fino a 5 anni. Al di sotto niente microspie. Ma i tabulati non possono servire, nell’immediatezza, anche per scoprire l’autore di un delitto? Certo, risponde Costa, “come per le intercettazioni varrà la regola che le richieste urgenti hanno comunque il via libera, salvo l’autorizzazione posticipata del giudice. Ma serve un elenco dei reati”.

Vedremo la reazione delle toghe. Ma il voto unanime sulla presunzione d’innocenza dice che i magistrati dovranno attendersi presto nuove regole di comportamento. Le norme sui tabulati potrebbero rientrare nella riforma del processo penale, mentre quelle sulla presunzione d’innocenza nella legge sull’ordinamento giudiziario con una stretta verso i comportamenti che tendono a dimostrare la colpevolezza di un imputato prima della sentenza definitiva. Visto che la Costituzione parla di “presunto” colpevole.

REP.IT

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