Covid, dalla Domenica delle Palme al Lunedì dell’Angelus: come cambiano i riti della Settimana Santa in tempo di pandemia

Città del Vaticano – Mancano pochi giorni all’inizio della Settimana Santa e la Chiesa cattolica si appresta per il secondo anno di fila a celebrare le proprie funzioni sottostando alle restrizioni dovute alla pandemia per il Covid-19.

Anche la Settimana Santa di Francesco avrà tempi e ritmi modellati sulle esigenze che il Covid impone, prima fra tutte la perdurante assenza delle folle che abitualmente popolavano gli appuntamenti dalla Domenica delle Palme fino a quella della Pasqua.

Non a caso è stata proprio la sala stampa vaticana a comunicare che ogni appuntamento si svolgerà con presenza “limitata” di fedeli nel “rispetto delle misure sanitarie previste”. E così in tutta Italia.

Il primo appuntamento è la Messa della Domenica delle Palme, in programma in Vaticano alle 10.30 all’Altare della Cattedra in San Pietro. A differenza dello scorso anno vi sarà la presenza di qualche fedele.

Così ha disposto anche la presidenza della Conferenza episcopale italiana che ha dato alcune indicazioni su come celebrare il rito, spiegando “che rispetto allo scorso anno potranno avvenire anche in presenza dei fedeli”. Lo scorso anno, infatti, “non fu possibile ai fedeli assistere personalmente ai riti complice il lockdown che fermò il Paese per oltre due mesi”.

Secondo le disposizioni della Cei il popolo può partecipare in presenza alla Messa, ma “nel rispetto dei decreti governativi riguardanti gli spostamenti sul territorio e delle misure precauzionali”.

Anche la possibile presenza del regime di coprifuoco – che ha già inciso per esempio sull’orario di celebrazione della Messa della Notte di Natale – dovrà essere tenuto in considerazione nel fissare l’ora della celebrazione.

Il calendario: niente lavanda dei piedi né bacio della croce

La Messa crismale di giovedì Santo nella Basilica sarà alle 10, presieduta dal Papa, seguita, alle 18, dalla messa in Coena Domini, celebrata non dal Pontefice ma dal cardinale decano del Collegio, Giovanni Battista Re. Non ci sarà la lavanda dei piedi e non ci sarà il bacio della croce il Venerdì Santo.

Alle 18 del Venerdì si celebrerà la Passione di Cristo, nella Basilica, e, alle 21, la Via Crucis in mondovisione, entrambe presiedute da Francesco. La processione con la croce, come lo scorso anno, non si farà intorno al Colosseo, ma sarà allestita sul Sagrato della Basilica vaticana.

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