Bonus spesa, via da Roma a Venezia: ma c’è lo stop ai furbetti. Addio a doppie richieste e requisiti falsi. Come funzionano

Che quindi provvedono a verificare di persona certi requisiti, a partire dai documenti per la dichiarazione Isee, che certifica la condizione economica delle famiglie. E per ottenere da 200 a 600 euro (20 i milioni a disposizione), è necessario avere un Isee non superiore a 8mila euro, essere residenti a Roma e avere cittadinanza italiana o dell’Unione Europea, o cittadinanza di Paesi terzi con permesso di soggiorno valido. L’anno scorso sono arrivate oltre 100mila domanda, con 70mila erogazioni dopo la scrematura tra domande doppie e requisiti inesistenti.

BOLOGNA SEMPLIFICA

A Venezia, invece, una delle novità rispetto all’anno scorso è l’addio alla distribuzione manuale dei tagliandi, non più cartacei. Tutto è affidato al digitale, a un portale dedicato alla presentazione, ricezione e controllo delle domande. A Bologna, infine, la terza fase dei buoni avverrà con una modalità di valutazione semplificata attraverso il ricevimento dei cittadini agli sportelli sociali dei sei quartieri della città. Il peggioramento delle condizioni economiche dovrà essere dimostrato personalmente, con tanto di documenti. Priorità a chi non ha ancora usufruito dei buoni spesa. E guai a fare i furbi. Le sanzioni in caso di indebita percezione possono superare i 25.000 euro. Oppure il triplo delle somme percepite. 

IL MESSAGGERO

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