Gli aiuti alle imprese versati entro fine aprile. La dichiarazione precompilata slitta a maggio

Gli aiuti alle imprese versati entro fine aprile. La dichiarazione precompilata slitta a maggio

Luca Monticelli

ROMA. Le pastoie burocratiche, la crisi di governo e i problemi di copertura tengono bloccato il Decreto Sostegni da dicembre. Riuscire a garantire gli indennizzi a tre milioni di imprese e partite Iva entro il 30 aprile è ormai una corsa contro il tempo. Il provvedimento da 32 miliardi è al rush finale e tra qualche giorno arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri. I tempi sono strettissimi, se ci fosse un ulteriore ritardo diventerebbe difficile accreditare i ristori sui conti correnti di aziende e professionisti nel giro di un mese. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha preso questo impegno per stoppare i mal di pancia di Pd e Movimento 5 stelle, che quotidianamente invocano «un cambio di passo».

Intanto, proprio per assicurare un maggior coinvolgimento delle forze di maggioranza e impostare un iter rapido in Parlamento, nelle prossime ore il ministro dell’Economia Daniele Franco incontrerà il collega dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, insieme ai capigruppo. La riunione, che non è ancora stata fissata, sarà il primo confronto sui contenuti del decreto.

Il menù degli interventi è sempre più ampio e il restyling fiscale è uno dei piatti principali. Il calendario delle scadenze, per venire incontro alle attività economiche strozzate dall’emergenza sanitaria, è stato rivoluzionato. Dopo il rinvio delle rate della rottamazione, del saldo e stralcio e della digital tax, il governo ha annunciato lo slittamento della dichiarazione precompilata che verrà messa a disposizione dei cittadini il 10 maggio anziché il 30 aprile. Il Tesoro ha poi comunicato il differimento al 31 marzo (dal 16) per le comunicazioni, i termini di trasmissione e la consegna della Certificazione unica. A questa misura si affianca la proroga di tre mesi per la conservazione delle fatture elettroniche relative al 2019. Sul fronte tasse sono attese novità dal ddl per la rigenerazione urbana all’esame del Senato, che stabilisce l’esenzione di Imu e Tari sugli immobili riqualificati. La Cgia di Mestre ha stimato che tra bonus, cassa integrazione, indennizzi, detrazioni e sussidi, ogni cittadino italiano nel 2020 ha ricevuto 1.979 euro dallo Stato per fronteggiare gli effetti negativi della pandemia, contro una media dei Paesi in area euro di 2.518 euro pro capite. Per quanto generico, il calcolo dell’associazione dei piccoli artigiani va a toccare un tasto dolente.

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