Milano, impennata dei contagi: picco atteso il 20 marzo

Nei report interni che allargano lo scenario sugli andamenti, si vede chiaramente che dal 10 febbraio, considerando sempre intervalli di tre giorni (periodo migliore per mettere a fuoco il trend), il saldo dell’occupazione nei reparti Covid è sempre stato in aumento. A quella data i ricoverati nei reparti lombardi erano meno di 3.500: oggi sono oltre 4 mila. E se si considera che questo è solo il numero di letti occupati, dietro si scopre che in meno di due settimane i nuovi ricoverati sono stati oltre mille. Discorso analogo vale per le terapie intensive, dove l’occupazione è iniziata a risalire con andamento fisso dal 16 febbraio e da allora non s’è mai arrestata. L’R(t) su Milano (indicatore che definisce il movimento espansivo o regressivo dell’epidemia – sopra o sotto la soglia di 1) sei giorni fa è arrivato oltre 1,2, e tutto fa pensare che stia continuando a crescere.

E dopo, come tutte le altre ondate hanno dimostrato, arriverà l’aumento dei decessi. I modelli matematici stimano che il numero dei morti (ieri 48 in tutta la Regione) andrà a crescere fino a un «picco» spostato in avanti di circa 7-10 giorni rispetto alla curva dei contagi, e quindi almeno fino a fine marzo. Proprio l’Institute for health metrics and evaluation ha previsto per l’Italia un numero di decessi variabile fra i 28 e i 33 mila da qui all’inizio di giugno, e in questo numero potrebbero esserci almeno 4-5 mila decessi soltanto in Lombardia.

CORRIERE.IT

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