Idrogeno, rinnovabili e addio al carbone. Draghi punta 90 miliardi sulla svolta green

Molte le misure allo studio per la mobilità sostenibile, con contratti di sviluppo della filiera degli autobus a basso impatto (obiettivo 10mila autobus green entro il 2025), digitalizzazione del trasporto pubblico locale, potenziamento delle piste ciclabili e la realizzazione di almeno 200 chilometri di metropolitane e tramvie. Draghi ritiene invece che i soldi impegnati per l’ecobonus per gli edifici (29 miliardi) sono eccessivi e non sarebbe intenzionato a rinnovare la misura a fine 2022, limitandola probabilmente a un contributo del 50-60%.

Forte sarà invece il sostegno del nuovo esecutivo all’economia circolare e all’agricoltura sostenibile, che già ci vedono in prima linea in Europa e costituiscono un volano formidabile per l’Italia. Un capitolo fondamentale sarà costituito dagli investimenti per la valorizzazione e la chiusura del ciclo dei rifiuti, specialmente al centro e sud Italia, e per la gestione della risorsa idrica: invasi, rete di distribuzione, depuratori. Sulle infrastrutture Draghi si atterrà a rigorose analisi costibenefici, convinto come è che le grandi opere vanno valutate e fatte considerando l’utilità in termini di sviluppo economico, ma anche le ricadute sociali: occupazionali e ambientali.

QN.NET

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