Crisi governo, caccia ai responsabili: centristi e transfughi di FI per i nuovi gruppi alle Camere. L’udc De Poli: io all’Agricoltura

di Alberto Gentili

Bruno Tabacci, che in nome e per conto del premier ha l’incarico di arruolare volenterosi, è convinto che oggi si sbloccherà la partita. Una volta che Giuseppe Conte si sarà dimesso, è la scommessa del leader del Centro democratico, fioccheranno le adesioni di centristi vari, forzisti in libera uscita e perfino di qualche renziano. Ma a una condizione: Matteo Renzi non dovrà essere determinante per la sopravvivenza del nuovo governo. L’ormai famoso Conte-ter. «Al massimo», dice chi ha parlato con il capo dell’esecutivo, «Italia Viva potrà essere aggiuntiva». APPROFONDIMENTI

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Al nuovo governo dovrebbe aderire anche l’Udc che da oggi avrà titolo per partecipare alla trattativa su poltrone e programma. A dispetto del comunicato fatto uscire dai centristi Antonio De Poli, Paola Binetti e Antonio Saccone («non voteremo la fiducia»), qualcosa infatti si muove. Tant’è che De Poli domenica ha confidato a un gruppo di amici e conoscenti: «Vedrete, farò il ministro dell’Agricoltura». Il posto, guarda caso, lasciato libero dall’ex ministra di Italia Viva, Teresa Bellanova e di cui Conte ha conservato l’interim.


Un altro segnale arriva dalla parole della Binetti che detta le condizioni al premier per l’adesione: «Conte si deve dimettere per far nascere un governo nuovo». Perché l’Udc non farà da stampella all’attuale governo, ma intende entrare a pieno titolo nel Conte-ter. «E vogliamo sapere con chi verrà fatto e quali obiettivi si propone. Noi tutti siamo propensi a portare l’Udc come soggetto politico al servizio dell’Italia, nei modi in cui sarà più utile. Ma non ci muoveremo mai come singole persone…». Della serie: o tutti o nessuno. Epilogo (eventuale) molto utile a Conte, in quanto l’Udc potrebbe fornire il proprio simbolo per la formazione del nuovo gruppo in Senato. E dunque allargare con un gruppo strutturato, il perimetro della maggioranza. «Che deve essere autonoma da Renzi», ribadisce chi ha parlato con Conte.

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