Crisi di governo, Conte oggi al Senato. La giornata politica in diretta

Ore 16.00 – Quei pentastellati che si turano il naso
Per dirla alla Montanelli, votano sì al governo turandosi il naso. Sono alcuni esponenti pentastellati critici sulla nuova rotta dell’esecutivo, che hanno fatto arrivare un messaggio ben preciso a Conte con l’intervento del senatore Mattia Crucioli: «Esprimo il punto di vista di quella parte del M5S che voterà la fiducia solo perché consapevole del maggior danno nel caso in cui questo governo dovesse cadere. Voteremo con estrema preoccupazione sia per l’eterogeneità delle forze a cui chiede supporto sia perché abbiamo colto in alcuni passaggi del discorso, pur in gran parte condivisibile, degli accenni che riteniamo di eccessiva fiducia nei confronti dell’Ue».

Ore 15.43 – Bellanova (Iv): «Voteremo astensione anche al Senato»
Come annunciato ieri da Ettore Rosato alla Camera, Italia Viva si asterrà anche al Senato nel voto di fiducia a Conte. A confermarlo, a pochi minuti dall’intervento in aula di Matteo Renzi (atteso per le 15.50), è senatrice Teresa Bellanova, una delle ministre di Iv che hanno rassegnato le dimissioni dal governo. «Non votiamo no perché il nostro progetto non era mettere in discussione il perimetro della maggioranza». E ancora: «L’astensione è l’opportunità di dire: se volete riprendere il discorso sui contenuti, sui temi posti anche dal Pd, per noi ok. Se invece si pensa che raccattando un po’ di voti si vada avanti…».

Ore 15.11 – Due senatori FI in bilico, uno malato
Sono due i senatori di Forza Italia «osservati speciali» sia dal centrodestra che dal governo. Si tratta di Andrea Causin e Maria Carmela Minuto, che fino a oggi hanno mostrato indecisione su come votare. Secondo quanto si apprende, i due azzurri non sarebbero ancora arrivati in Senato, quindi è probabile che invece di votare a favore – come ha deciso ieri Renata Polverini alla Camera – scelgano l’assenza strategica. Un altro forzista assente è Salvatore Sciascia che, viene spiegato, è malato. Barbara Masini, sempre di Forza Italia, ha invece smentito di potere essere considerata una «volenterosa» nonostante la ricorrenza del suo nome nei boatos di palazzo.

Ore 15.08 – La sindrome di Medea
Forza Italia nega smottamenti e anche l’Udc si dice compatta. Il senatore Antonio Saccone spiega: «Voteremo no anche se il discorso di Conte ha toccato corde a cui noi siamo sensibili, come l’europeismo e il proporzionale». Poi Saccone si lancia in una metafora che attinge alla tragedia greca: Siamo alla sindrome di Medea: la madre, cioè Renzi, uccide il figlio, il popolo italiano, per fare un torto al padre, cioè Conte. Noi ci vorremmo mettere in mezzo tra la madre e il padre». Auguri. (Alessandro Trocino)

Ore 15.03 – Quagliariello: «Idea resta all’opposizione»
«Signor presidente, Lei ha rivolto un appello alle forze democratiche, liberali ed europeiste: un appello generico, troppo generico, che mi ha riportato in mente l’utilizzo che si è fatto della categoria dell’antifascismo. La mia componente è democratica, liberale e a-sovranista. Non per questo però pensa di dover abbandonare l’opposizione». Così Gaetano Quagliariello, della componente Idea e Cambiamo, nel Gruppo Misto, intervenendo nell’aula del Senato. La componente Idea e Cambiamo conta, oltre a Quagliariello, i senatori Massimo Vittorio Berutti e Paolo Romani.

Ore 14.46 – Santanché su Conte, tra Albanese e Pirandello
Un governo «Conte la qualunque», il premier è «uno, nessuno centomila, cambia le maggioranza con la facilità con cui cambia la sua famosa pochette, per rimanere su quella poltrona dove ancora siede». Mischia Antonio Albanese e Luigi Pirandello Daniela Santanchè, senatrice di FdI, parlando del premier e annunciando il voto contrario alla fiducia. Conte, ha insistito, «non ha a cuore l’interesse degli italiani, il suo interesse è non abbandonare la cadrega» (citazione di Aldo Giovanni e Giacomo?).

Ore 14.48 – Cerno: «Voto fiducia a Conte e torno nel Pd»
«Stasera torno al Pd, da indipendente e senza tessera, e voterò molto convintamente la fiducia al governo Conte». Lo ha detto all’Ansa il senatore Tommaso Cerno, che un anno fa aderì al gruppo Misto lasciando i Democratici, confermando i retroscena che lo annoveravano tra i responsabili (anche se fino a pochi giorni prima lui smentiva). Cerno ha parlato di un « progetto politico che andrà avanti anche senza Renzi» . Insomma, ha aggiunto, «è più importante il progetto politico e, visto che Conte ha rottamato Salvini e da oggi Renzi, significa che l’alleanza Pd-M5s è politica. Quindi mi dà garanzia , ci sto e torno al Pd».

14.35 – Le domande di Emma Bonino

Emma Bonino
Emma Bonino

«Ma davvero vogliamo morire con il Conte tre? Non c’è nessuno di più presentabile?» La radicale storica e senatrice di +Europa Emma Bonino non vota la fiducia e si capisce perché: Ma l’ha letto il recovery fund? L’Europa così non ci darà una lira. Mi chiedo cosa faccia il Pd, perché non faccia pesare i suoi voti. Possiamo andare avanti con Bonafede e Azzolina? Con i veti al Mes? E se anche prenderanno una manciata di voti come faranno a governare? Come andranno avanti nelle commissioni? Così si rischia la paralisi». (Alessandro Trocino)

Ore 14.30 – IL RETROSCENA: cosa ha fatto Conte in pausa pranzo
Alti e bassi, ottimismo e paura. Il verdetto dell’aula si avvicina e il fronte governativo lancia appelli per allargare in extremis la maggioranza. Nella pausa pranzo Giuseppe Conte si è attaccato al telefono, deciso a convincere quei volenterosi»” che stanno alzando il prezzo. I numeri ballano, le fonti più speranzose parlano di quota 161 a portata di mano. Ma i «contiani», forse per drammatizzare e smuovere i dubbiosi, lanciano l’allarme: «Nulla è scontato, sulla carta non andiamo oltre i 154». Qui il racconto di Monica Guerzoni

Ore 14.22 – Le aperture (future) di Paola Binetti: «Mai dire mai»
Paola Binetti, senatrice dell’Udc, ex dem, citata da Gasparri come «la mia amica» in un passaggio sul ruolo dei cattolici, ha confermato ai cronisti in una pausa dei lavori il no alla fiducia oggi. «Voto no a tutto il pregresso che è stato raccontato» da Conte, «poi vediamo». La stessa posizione Binetti aveva espresso ieri in alcune dichiarazioni in radio. «Avreste immaginato l’alleanza M5S-Lega o quella M5S-Renzi —ha fatto notare la senatrice —? Ora ci sarà un’alleanza con il centro? Mai dire mai».

Ore 14.20 – Gasparri: «Di Maio cambierà nome, diventerà Di Maie»
Fortemente ironico l’intervento del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: «Di Maio cambierà nome, diventerà Di Maie». Dal nome del gruppo Maie-Italia23 che raccoglierà i nuovi «volenterosi». Gasparri ha anche giocato su Fantetti-Fantocci (Fantetti è senatore Maie) e sullo «sciopero delle maestranze della piattaforma Rousseau» che in queste ore incrociano le braccia e non chiedono l’opinione agli iscritti.

Ore 14.01 – Di Maio ringrazia Liliana Segre
«Liliana Segre, testimone della Shoah italiana e senatrice a vita. All’età di 90 anni si è recata al Senato per votare la fiducia a questo governo. In uno dei momenti più bui della storia recente, ha acceso una luce di speranza». Lo scrive in un post su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, postando un video con «l’applauso più bello» alla senatrice, «all’Italia più bella». «Grazie del tuo insegnamento – conclude Di Maio – un grande gesto, un esempio per tutti noi».

Ore 14.00 – La profezia di Tabacci
«Penso che oggi ci saranno 158 voti a favore del premier Conte. Probabile che ci saranno delle sorprese, lo immagino. Secondo me dopo il voto della Polverini, ieri, ci saranno molti di Forza Italia che si mangiano le mani». Lo ha detto Bruno Tabacci, leader del Centro Democrafico, ai microfoni di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1.

Ore 13.41 – Masini smentisce sostegno al governo
La senatrice di Forza Italia, Barbara Masini, smentisce di essere pronta a votare la fiducia al governo. Lo fa via Twitter, spiegando di essere in Aula «per votare no al governo Conte» e di volerlo fare « alla faccia di chi mi vuole male e sparge veleno su di me, solo per punire la mia mente libera».

Ore 13,26 – Sandra Lonardo Mastella: «Voterò la fiducia»

Sandra Lonardo
Sandra Lonardo

Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, senatrice del gruppo misto (ed ex di Forza Italia) ha confermato all’Ansa che voterà la fiducia a Conte. «Ho sentito il discorso del presidente Conte e mi è sembrato propositivo». Lonardo ha poi precisato in Aula che la sua è una «responsabilità che nulla chiede e nulla pretende». E ancora: «Oggi questo Paese richiede da chi lo ama non crisi di governo ma slanci generosi e governabilità. Per queste ragioni mi sento responsabile, costruttrice, e darò il mio voto al governo europeista del presidente Conte». Poi la stoccata a Salvini: «Mai nella vita avrei immaginato di fare oggi l’elogio del senatore Salvini e del suo coraggio della responsabilità. Gli do atto che dopo mesi dalle elezioni riuscì con sprezzante senso del pericolo mediatico a rompere il patto di solidarietà politica con Forza Italia e Fratelli d’Italia e fece da costruttore per la inedita alleanza con gli odiati Cinquestelle».

Ore 13.00 – Iniziato il vertice del centrodestra
E’ in corso il vertice del centrodestra sulla linea che sarà tenuta al Senato in vista del voto di fiducia. Il leader di Cambiamo, Giovanni Toti, ha confermato che i suoi tre senatori non voteranno a favore di Conte, come già avvenuto ieri alla Camera

Ore 12.40 – Il ruolo di Razzi e Scilipoti
Si è detto in passato che la norma che consente agli ex parlamentari di circolare liberamente in Camera e Senato è pericolosa perché favorirebbe attività di lobbying e contatti non proprio limpidi. Ma sorge un’altra ragione di perplessità vedendo scorrazzare raggianti a Palazzo Madama Antonio Razzi e Domenico Scilipoti. Loro non sono costruttori perché fuori dai giochi da anni, ma non mancano di suggerire, ironizzare e trattare sotto banco. A che titolo? (Alessandro Trocino)

Ore 12.35 – La seduta al Senato è sospesa per un’ora
Riprenderà alle 13.35 la seduta nell’aula del Senato per le comunicazioni sulla crisi del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. L’intervallo è necessario per consentire la sanificazione dell’aula dopo quattro ore di dibattito. Tra gli interventi previsti nel primo pomeriggio c’è quello di Matteo Renzi, che dovrebbe parlare attorno alle 15,30. Matteo Salvini è invece atteso prima di cena, nelle dichiarazioni di voto.

Ore 12.30 – Emma Bonino: «No alla fiducia e a una maggioranza raccogliticcia»
«Ci serve in questi tempi un governo forte e responsabile, il suo non lo era prima e a maggior ragione non lo sarà domani». Lo ha detto Emma Bonino, annunciando il suo no alla fiducia a Conte. La parlamentare ha criticato anche l’apertura di Conte a una legge elettorale proporzionale: «Non è il suo compito, non spetta a lei favorire o ostacolare. Questa è una prerogativa parlamentare. Lei ci ha annunciato una svolta necessaria: lo penso anche io. Ma una svolta non può avvenire con la compagine governativa attuale ancor meno se è sostenuta da una maggioranza raccogliticcia e fondata su chi veniva sprezzantemente definito un voltagabbana e che adesso fate assurgere a salvatore della Patria, questo non è essere responsabili o costruttori».

Ore 12.15 – I transfughi di Forza Italia
Dal Pd grande ottimismo sull’arrivo di alcuni transfughi di Forza Italia. La strada è stata aperta da Renata Polverini alla Camera. Per il Senato la truppa dei responsabili potrebbe arrivare a tre, nelle migliori previsioni. La più probabile pare sia Anna Carmelo Minuto. Ma ci sarebbero anche Barbara Masini e Andrea Causin che, partito dal Ppi, è transitato nel Pd, poi un breve passaggio in Scelta Civica e infine (ma forse non infine) in Forza Italia. Ora potrebbe tornare a casa, se capirà quale. (Alessandro Trocino)

Ore 12.10 – FdI: «Se Conte avrà maggioranza risicata intervenga» Mattarella
«Vediamo quale sarà l’esito della chiama, ma nel caso la maggioranza non sia autosufficiente chiediamo al Presidente della Repubblica di valutare se una maggioranza così risicata possa governare il Paese in un momento così tragico». Così il capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato, Luca Ciriani, commenta con i giornalisti a Palazzo Madama l’intervento del presidente del Consiglio in Aula.

Ore 12.05 – Maie-Italia23 annuncia il sì alla fiducia
Il gruppo Maie-Italia23 voterà la fiducia al governo. Lo ha annunciato il senatore Raffaele Fantetti intervenendo al Senato. «Siamo grati — ha detto tra l’altro — per questa apertura politica che ci viene data di creare anche nel Parlamento italiano ed eventualmente nella maggioranza del governo uno sbocco per liberali, socialisti e convinti europeisti e di fare questo percorso insieme». Italia23 potrebbe infatti essere il gruppo di approdo dei «volenterosi» provenienti da altri gruppi politici, così da rispondere alla richiesta del presidente Mattarella di una maggioranza che si fondi su gruppi coesi e non sul consenso di singoli parlamentari.

Ore 11.50 – Presentata anche la risoluzione del centrodestra
Anche il centrodestra ha presentato una risoluzione alle comunicazioni di Giuseppe Conte in cui chiede le dimissioni del presidente del Consiglio. Il testo, uguale a quello presentato ieri alla Camera, è firmato dai capigruppo di Lega, Massimiliano Romeo; di Forza Italia, Annamaria Bernini; di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani; e da Paolo Romani di Cambiamo.

Ore 11.38 – De Bonis e l’interpretazione del Nencini pensiero
L’interpretazione autentica del discorso di Riccardo Nencini da parte dell’ex m5s Saverio De Bonis è sconsolata: «Mi aspettavo di più. Mi dicono che è orientato ad astenersi. Forse aspetta risposte, forse vuole trattare. Per fortuna ha preso le distanze da Renzi e ha affermato la sua identità socialista». De Bonis, convinto costruttore, sostiene o che le trattative siano sempre »una cosa un po’ sconcia, che non piace agli italiani». Nencini, in realtà, ha sempre detto che vorrebbe il ritorno di IV nel governo. Si vedrà. (Alessandro Trocino)

Ore 11.33 – Senatori a vita in soccorso
I senatori a vita restano una risorsa fondamentale per il governo. Per l’apporto di autorevolezza naturalmente, ma anche e soprattutto per quello dei voti, necessari in momenti difficili come questi. Non a caso raccontano che il fisico Carlo Rubbia sia stato tempestato di chiamate e stia tornando precipitosamente dall’Austria. Ce la farà? (Alessandro Trocino)

Ore 11.30 – De Falco scioglie la riserva: voterà sì
Il senatore ex M5s Gregorio De Falco voterà a favore della fiducia nei confronti del governo Conte. L’ex pentastellato ha detto all’agenzia Agi che Conte ha fatto «un riferimento chiaro» alla necessità di «una strategia operativa che comprenda un’attività testing» per la pandemia da Covid facendo un riferimento esplicito alla risoluzione «che è stata presentata il 13 gennaio» dallo stesso De Falco. Ieri al Corriere l’ex capo della capitaneria di porto di Livorno, che fu protagonista dello scontro via radio con il comandante della Concordia Schettino, aveva detto che proprio l’impegno del governo sul Covid sarebbe stato decisivo.

Ore 11.20 – Presentata la risoluzione di maggioranza
«Il Senato, con riferimento alle comunicazioni del presidente del Consiglio, le approva». E’ il testo della risoluzioni presentata a palazzo Madama dalla maggioranza e sottoscritta dai capigruppo del Pd, Andrea Marcucci, del Movimento 5 stelle, Ettore Licheri, delle Autonomie, Julia Unterberger, e da Loredana De Petris, di Leu.

Ore 11.12 – Nencini: «La crisi? Un azzardo che non ho condiviso»
La crisi di governo avviata da Italia Viva «è un azzardo che non ho condiviso». Lo ha detto il senatore Riccardo Nencini, socialista, membro del gruppo Italia Viva-Psi (fu proprio lui a concedere il simbolo che ha permesso a Iv di costituirsi in gruppo autonomo). Nencini ha invitato Conte a far prevalere «lo spirito di sarto su ogni partigianeria» e a lavorare per allargare la maggioranza, non per restringerla. Compresa dunque Italia Viva. Quindi l’invito a convocare le forze europeiste, citate dallo stesso Conte, una volta approvato il nuovo scostamento di bilancio, così da poter lanciare un nuovo progetto per l’iItalia. Nencini non ha specificato però se voterà la fiducia: «Noi socialisti valuteremo a tempo il suo proposito, tenendo conto che in questi mesi abbiamo sostenuto il governo da apolidi».

Ore 11.13 – Le previsioni di You Trend
Secondo Lorenzo Pregliasco, direttore di You Trend, la bilancia dei voti a favore della fiducia al governo Conte si sarebbe attestata intorno a 156 voti, con probabilità medio-alta. Computo che comprende i senatori Ciampolillo, Nencini, Giarrusso, Draghi. (Alessandro Trocino)

Ore 11.10 – Monti: sì per scelta europea come interesse nazionale
La scelta europeista risponde all’interesse nazionale. E’ questo il passaggio dell’intervento di Conte che il senatore a vita Mario Monti ha detto di apprezzare. L’ex premier, che pure ha ricordato criticamente che Conte è lo stesso che ha approvato provvedimenti come Quota 100 e il reddito di cittadinanza ai temi del governo con la Lega, ha infine annunciato il proprio voto favorevole. Ma con un ammonimento: «La nostra non è una Repubblica democratica fondata sul lavoro ma fondata sul debito pubblico e anche gli scostamenti di bilancio ricadranno sui nostri nipoti. Per questo vanno e andranno utilizzati in modo più oculato».

Ore 11.00 -Responsabili, voltagabbana e sfingi
Ci sono i responsabili, quelli seriamente preoccupati dagli effetti di una crisi di governo, i voltagabbana che aspettano posti. E poi ci sono le sfingi, i peggiori nemici di chi manovra il pallottoliere. Sono quelli che fino all’ultimo mantengono il riserbo. Forse perché non vogliono rovinare la suspence, forse perché non hanno deciso o forse perché aspettano la telefonata giusta. L’avvocato Mario Giarrusso, ex 5 Stelle dal carattere impetuoso, sembrerebbe orientato a votare la fiducia. Ma, contattato, risponde così: «Non confermo e non smentisco». (Alessandro Trocino)

Ore 10.50 – Casini: «I responsabili? Ieri delinquenti, oggi santi»
«I responsabili quando li cercava Berlusconi erano tutti delinquenti, ora sono tutti santi». Lo ha detto Pier Ferdinando Casini, che pure aveva esordito annunciando la fiducia al governo. «Sono molto preoccupato — ha detto —, non condivido il trionfalismo di chi si accontenta del pallottoliere» a dispetto delle ragioni della politica, ovvero delle motivazioni che hanno spinto Italia viva ad abbandonare la maggioranza. Casini ha dunque invitato il governo a riallacciare i rapporti con i renziani: «riannodiamo i fili, chi ha più intelligenza la adoperi». E ancora, citando Aldo Moro: «Meglio sbagliare insieme che avere ragioni da soli».

Ore 10.45 – Conte termina il suo intervento
Il premier Conte ha concluso il suo intervento tra applausi e fischi. Riportato – molto a fatica – l’ordine in Aula, la presidente Casellati ha dato la parola a Pier Ferdinando Casini per il primo degli interventi.

Ore 10.25 – La capacità acrobatica di cambiare casacca
Si sa che la politica è fatta così, ma sorprende sempre un po’ la capacità acrobatica e fulminea di cambiare idea e casacca, di affermare una cosa con voce stentorea e poi negarla cinque minuti dopo, di ricevere smentite che poi vengono confermate dagli stessi indignati. Sta succedendo naturalmente anche questa volta. Due esempi. Solo tre giorni fa Tommaso Cerno spiegava al cronista: «Questo è un governo marcetta, si va verso scene da Ventennio. Io sono il re degli irresponsabili, figuriamoci se voto la fiducia». Ieri, nuova intervista e, oplà, si vota la fiducia. Lo stesso accade con Renata Polverini. Si pubblica l’indiscrezione che è attivissima a favore della fiducia ed è pronta a votarla e subito arriva telefonata indignata contro la stampa malvagia. Ieri la notizia: Polverini esce da Forza Italia e vota la fiducia. (Alessandro Trocino)

Ore 10.22 – L’Udc smentisce coinvolgimento suoi senatori nel governo
«Anche stamane leggiamo di fantasiosi retroscena giornalistici» si legge in una nota dell’ufficio stampa Udc. Che precisa: «Le notizie riportate da diversi importanti quotidiani nazionali in merito a un coinvolgimento dei senatori Udc nella definizione di un’eventuale nuova compagine governativa sono destituite di ogni fondamento». Anche ieri i centristi avevano smentito un loro ruolo nella definizione di una nuova maggioranza.

10.14 – Gli «attacchi scomposti» di Italia Viva
Uno dei passaggi dell’intervento già pronunciato ieri che è stato sottolineato dal rumoreggiare dei senatori è stato quello sugli «attacchi mediatici molto aspri e a volte anche scomposti» che il premier ha attribuito ad esponenti di Italia Viva nelle settimane che hanno preceduto le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti e del sottosegretario Scalfarotti.

10.05 – Il caso Polverini: «Traditrice» «No, ha preso atto»

Renata Polverini
Renata Polverini

Lo spostamento nell’area della maggioranza di Renata Polverini, che fu candidata del centrodestra alla Regione Lazio (e vinse, battendo il centrosinistra che si era affidato a Emma Bonino), diventa un caso. Maurizio Gasparri, intervenendo ad Agorà, ha parlato di un «voto unico largamente atteso, preceduto da tradimenti palesi rispetto ai voti di Forza Italia alla Camera». Ha però assicurato che nessuno tra gli Azzurri, oggi al Senato, voterà la fiducia a Conte. Polverini, ricorda Aldo Cazzullo nel suo live blogging, avrebbe garantito a Conte il voto di due senatori dissidenti come lei. Diverso il giudizio di Stefano Fassina, deputato di Leu, che ha parlato a Radio Cusano Campus: «Polverini ha preso atto della mutazione del centrodestra che in questa fase non ha un’impronta di Forza Italia ed è radicalmente diverso da quello liberal-democratico di cui si vanta di essere campione Berlusconi». Caustico Matteo Renzi: «Conte ha avuto il soccorso nero di Renata Polverini».

10.02 – Senato gremito per Conte
Senato gremito per le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che siede tra i ministri Alfonso Bonafede e Dario Franceschini ai banchi del governo. Sono presenti in Aula anche i leader di Lega e Italia Viva, Matteo Salvini e Matteo Renzi. L’ex ministro dell’Interno interverrà in dichiarazione di voto mentre Renzi parlerà durante la discussione generale.

Ore 9.55 – Conte: «Mai detto che i ristori sono sufficienti a compensare le perdite»
Con le parole pronunciate ieri, in Aula alla Camera, «non intendevo dire che i ristori sono sufficienti a compensare le perdite subite». Lo ha puntualizzato il premier Giuseppe Conte, integrando il suo intervento al Senato.

Ore 9.46 – Quota 158 in vista
Le trattative sono andate avanti tutta la notte e, pare, con qualche successo. I “volenterosi” crescono e al Senato servono tutti, visto che i partiti di governo si sono posti come limite per decretare un buon risultato la soglia dei 155 senatori. Ancora lontana dai 161 della maggioranza assoluta, ma comunque sufficienti a garantire una buona ripartenza della navigazione. Sarebbero già assicurati alla maggioranza i voti di De Falco, Drago e Giarrusso (che però non è nuovo a cambi d’idea repentini). Verso sì il anche Riccardo Nencini. E con questi voti si arriverebbe già a quota 158. (Alessandro Trocino)

Ore 9.45 – Convocato nuovo vertice del centrodestra
È previsto in mattinata, durante una pausa dei lavori al Senato, un nuovo vertice di centrodestra per fare il punto sulla situazione politica prima del voto di fiducia (sfiducia nella fattispecie del centrodestra) al governo. I leader del centrodestra si erano già riuniti anche ieri sera dopo che l’esecutivo aveva ottenuto la fiducia alla Camera.

Ore 9.42 – Inizia l’intervento di Conte
Il premier Giuseppe Conte ha iniziato a leggere le proprie comunicazioni ai senatori. Il testo è lo stesso letto ieri alla Camera.

Ore 9.40 – Un minuto di silenzio per Emanuele Macaluso

Crisi di governo, Conte oggi al Senato. La giornata politica in diretta

La seduta si è aperta con l’omaggio a Emanuele Macaluso, morto oggi. L’assemblea ha osservato un minuto di silenzio seguito da un lungo e unanime applauso. La presidente Casellati ha annunciato la prossima convocazione di una seduta ad hoc in cui l’ex esponente del Pci sarà commemorato. Anche Conte ha speso alcune parole in ricordo di Macaluso «grande protagonista della vita politica e culturale italiana» .

Ore 9.37 – Conte è arrivato a Palazzo Madama
Il premier Giuseppe Conte è arrivato al Senato per le comunicazioni. Il suo intervento è atteso a minuti, dopo le procedure preliminari di inizio seduta.

Ore 9,31 – Beppe Sala: «Ci sono mattine in cui cadono le braccia»
«Ci sono mattine in cui ti possono cadere le braccia. Il tuo Paese in preda a una crisi politica difficile da decifrare e nel momento sbagliato». Il giudizio tranchant, affidato a Instagram, è del sindaco di Milano, Beppe Sala.

Ore 9.10 – Avvio positivo di Piazza Affari
La Borsa non sembra preoccupata, al momento, per la crisi di governo. In apertura l’indice Ftse Mib, che già aveva aperto ieri in rialzo, fa registrare in apertura un +0,45% a 22.601 punti.

Ore 8.46 – Monti: «Conte mi ha convinto sull’Europa»
Un segnale di avvicinamento al premier arriva dal senatore a vita, Mario Monti. «Ho sentito Conte ieri e mi ha convinto soprattutto l’ancoraggio all’Europa» ha detto l’ex premier intervistato su Radio24. Che aggiunge di avere apprezzato «diversi altri aspetti», come «guidare la maturazione del Paese nei prossimi due anni. Il premier chiede di poter arrivare alla fine della legislatura». Monti però non ha sciolto la riserva su come voterà oggi: «Per correttezza istituzionale lo dirò in Aula».

Ore 8.00 – Il balletto dei numeri
È stata probabilmente una notte tutt’altro che tranquilla per il premier Conte e per la maggioranza. Il passaggio di ieri alla Camera si è svolto senza incidenti e l’esecutivo ha incassato, come da previsioni, la fiducia con la maggioranza assoluta. Al Senato il bis sembra quasi impossibile. La maggioranza fino alla scorsa settimana poteva contare su 166 voti, cinque in più della soglia della maggioranza assoluta fissata a 161 (il plenum dell’Aula è di 315 + i 6 senatori a vita). Con la defezione di Italia Viva sono in teoria 18 consensi in meno. Ma diversi esponenti del Misto, delle Autonomie e anche senatori a vita, come Liliana Segre, hanno già fatto sapere di essere pronti a votare per la sopravvivenza del Conte Bis. L’obiettivo della coalizione di governo è di superare comunque quota 155. Nell’immagine la composizione del Senato e il possibile scenario.

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